Chiacchierate Nucleari e Carriere Atomiche: al via le nuove iniziative! – con INYG

Chiacchierate Nucleari e Carriere Atomiche: al via le nuove iniziative!

La Italian Nuclear Young Generation e Comitato Nucleare e Ragione insieme nei prossimi mesi per due cicli di seminari!

Chiacchierate Nucleari

Le nostre Chiacchierate Nucleari sono seminari di carattere divulgativo sui temi dell’energia e tecnologia nucleare, aperti ed accessibili a tutti!
I seminaristi – professionisti, ricercatori, e studenti del settore nucleare – discuteranno argomenti di loro competenza attraverso una presentazione che copra i temi tecnico/scientifici in maniera chiara ed esaustiva, alla portata di tutti.

Gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta sul canale Facebook di Nucleare e Ragione e sul canale Youtube di Associazione Italiana Nucleare. Stay tuned per il calendario!

Sarà possibile interagire con il relatore con domande in diretta tramite i social, passate parola, sono tutti invitati!

Carriere Atomiche

Durante le nostre Carriere Atomiche, discutiamo la storia professionale e personale di professionisti italiani attivi in ogni settore della tecnologia nucleare.
Il seminario è aperto esclusivamente ai membri di Italian Nuclear Young Generation (INYG) o Comitato Nucleare e Ragione (CNeR).

I seminaristi offrono una panoramica del loro lavoro, con esempi pratici dei loro contributi al settore nucleare, nonché consigli per chi volesse intraprendere percorsi simili. Il seminario si svolgerà in una chiamata zoom, e avrà il carattere di una discussione durante la quale i soci di INYG e CNeR saranno invitati a fare domande e chiedere chiarificazioni.

Gli iscritti ai singoli appuntamenti ricevono il link zoom via mail, in arrivo i primi appuntamenti!

TRASPORTO DI MATERIALE RADIOATTIVO SU STRADA: COSA C’È DA SAPERE

di Matteo Frosini

Pubblichiamo questo approfondimento su un tema spesso trascurato, ma che diventerà
rilevante nel momento in cui si renderà necessaria la movimentazione dei rifiuti nucleari – al momento stoccati in depositi temporanei dislocati sul territorio italiano o all’estero – per il loro conferimento nel Deposito Nazionale. 

Cosa si intende con trasporto?

Con il termine trasporto si intende il trasferimento di merci tramite uno o più mezzi appositamente predisposti. I principali attori impegnati in un trasporto sono:

  • Lo speditore, ovvero colui che presenta la merce al trasporto;
  • Il vettore, ovvero colui che effettua fisicamente il trasferimento con mezzi propri o altrui (e che può coincidere con lo speditore);
  • Il destinatario, ovvero colui che riceve la merce.

La merce deve essere accompagnata da un documento di trasporto (DDT) dove sono riportate tutte le specifiche riguardanti il materiale oggetto del trasporto. La predisposizione del DDT è a carico dello speditore.

Il regolamento ADR

Il regolamento ADR (dal francese  Accord européen relatif au transport International des merchandises Dangereuses par Route) è l’accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada entrato in vigore nel 1968. Da allora sempre più Paesi non europei hanno deciso di adottarlo, tanto che dal 2021 ha perso l’aggettivo “europeo”.  Ogni Paese firmatario, compresa l’Italia, ne recepisce e attua le disposizioni. Il codice della strada a sua volta definisce le sanzioni alle violazioni, che sono quasi sempre a carico esclusivo del vettore, a meno di corresponsabilità dello speditore. Tra le merci pericolose menzionate nel regolamento ADR vi sono:

  • Gas tossici;
  • Esplosivi e articoli pirotecnici;
  • Rifiuti pericolosi;
  • Materie radioattive.

In particolare la classificazione del regolamento identifica nella Classe 7 il trasporto di materiali radioattivi.

Pittogrammi per il trasporto di merci pericolose (ADR)

Ogni volta che si effettua un trasporto di materiale radioattivo o dispositivo che contenga materiale radioattivo, è necessario osservare le disposizioni del regolamento ADR. Per quantità di radioattività trasportata superiore a specifici livelli riportati nelle tabelle ADR, il regolamento deve essere sempre applicato. Esistono casi di esenzione, come ad esempio il trasporto di materie radioattive impiantate in persone o animali per diagnosi/terapia o la movimentazione di materie radioattive all’interno di stabilimenti (e quindi non su suolo pubblico).

Definizione del materiale radioattivo trasportato

Prima di effettuare un trasporto di materiale radioattivo è necessario conoscere il tipo di elemento/i radioattivi/i (radionuclidi) e la quantità totale di radioattività oggetto del trasporto. Oltre a questo è importante conoscere la forma fisica del materiale, distinguibile in forma speciale (ovvero quando il materiale radioattivo è saldamente incorporato all’interno di matrice solida con elevato grado di resistenza) e forma non speciale (come ad esempio i radiofarmaci prodotti in matrici liquide). In seguito si deve assegnare alla merce un “nome” codificato valido per il trasporto, accompagnato anche da un numero di 4 cifre e dal prefisso UN come ad esempio:

  • UN 2908 – Materiali radioattivi, Colli esenti – Imballaggi vuoti
  • UN 2909 – Materiali radioattivi, Colli esenti – Articoli fabbricati con Uranio Naturale o Uranio Impoverito o Torio Naturale
  • UN 2911 – Materiali radioattivi, Colli esenti – Strumenti o Articoli
  • UN 2919 – Materiali radioattivi, trasportati in Accordo Speciale, non fissili o fissili esenti
A sinistra esempio di materiale radioattivo in forma speciale, a destra esempio di materiale radioattivo in forma non speciale (radiofarmaco).

Scelta dell’imballaggio

Con imballaggio si intende uno strumento utile alla conservazione di una merce per facilitarne così il trasporto. Il collo definisce una distinta unità di imballaggio di uno o più materiali. Nel caso di trasporto di materiale radioattivo, la tipologia di imballaggio e il suo grado di resistenza dipendono dalla quantità di radioattività trasportata. Tra gli imballaggi più comuni vi sono:

  • Colli esenti, privi di caratteristiche di resistenza e non soggetti a obblighi di prove specifiche, sono usati per quantitativi molto piccoli di materiale radioattivo. La manipolazione dei colli chiusi non comporta pericoli;
  • Colli di tipo A, devono superare prove di resistenza minime;
  • Colli di tipo B, devono superare prove di resistenza medie, sono usati per il trasporto di combustibile nucleare, rifiuti radioattivi, radionuclidi per radiografie industriali e altri materiali di elevata attività;
  • Colli di tipo C, devono superare prove di resistenza molto severe  e sono utilizzati solo per materiali fissili;

Per approfondire come sono fabbricati i contenitori per il trasporto di combustibile nucleare si rimanda al seguente link https://www.atb.group/it/group/progetti/he/2020-casks.html (spoiler: l’azienda è italiana). Per una rassegna delle tipologie di test eseguite sui contenitori di materiale radioattivo si rimanda invece al seguente video:

Cask per il trasporto di combustibile nucleare.

Etichettatura

I colli di Tipo A e B sono classificati in tre diverse categorie a seconda dell’intensità di dose sulla superficie esterna del collo. Quest’ultima deve essere riportata sottoforma di indice di trasporto (IT) sull’etichetta. L’indice di trasporto è costituito da un numero compreso tra 1 e 10 e indica l’intensità di dose a 1 metro dalla superficie del collo. La formula per il calcolo è:

IT = Intensità di dose massima a 1 m in mSv/h x 100

Intensità di dose massima sulla superficie esterna del collomSv/hIntensità di dose massima a 1 m dalla superficie esterna del collomSv/hIndice di trasportoITEtichetta/categoria
< 0,00050I-BIANCA
0,0005 – 0,5< 0,010 – 1II-GIALLA
0,5 – 20,01 – 0,11 – 10III-GIALLA
Etichette per imballaggi in trasporto di materiale radioattivo.

Sull’etichetta devono essere riportati anche il nome o simbolo chimico del radionuclide e la sua attività, come visibile nell’immagine sotto. I materiali di debole attività specifica o contaminati superficialmente devono essere indicati.

Documento di trasporto

Ma torniamo al DDT, cosa deve contenere? Il documento di trasporto deve riportare i soggetti coinvolti (speditore, vettore/i, destinatario), la denominazione del trasporto con una descrizione generale del materiale, la classe di pericolo “7”, la denominazione “materiale radioattivo”, il numero di identificazione UN seguito da 4 cifre.

Oltre a questo il regolamento ADR prevede la consegna al vettore (quindi anche al conducente) una scheda di sicurezza che riporti:

  • La natura del pericolo rappresentato dal materiale trasportato;
  • Le disposizioni da prendere e le precauzioni da adottare nel caso in cui persone vengano a contatto con il materiale trasportato;
  • Le misure da adottare in caso di incendio e l’indicazione del tipo di mezzo di estinzione da impiegare;
  • Le misure da adottare in caso di rottura o deterioramento degli imballaggi trasportati, in particolar modo in caso di incidente o dispersione su strada.

Per approfondire:

  • “Regulations for the Safe Transport of Radioactive Material”, IAEA SSR-6, 2018
  •  “Radioprotezione avanzata – Radionuclidi e acceleratori di elettroni fino a 10 MeV”, CISU, 2014
  • “Spedire materiale radioattivo…” F. Cioce, 2007
  • “Classificazione, spedizione e trasporto su strada di materiale radioattivo” F. Cioce, Ars Edizioni, 2014

VERSUS – Immaginazione, Conflitto, Paura. Conferenza sul lato chiaro e il lato oscuro dell’energia nucleare

Lo scorso 18 marzo si è svolto presso il  Centro Culturale Candiani di Mestre un incontro dedicato al tema dell’energia nucleare, nell’ambito del ciclo di conferenze “VERSUS – Immaginazione, Conflitto, Paura”, promosso dall’associazione Imaginalis.

“Energia nucleare: da strumento di morte a tecnologia di sviluppo”: questo era il titolo della giornata, volutamente provocatorio e stimolante, teso a evidenziare il binomio conflittuale – spesso indissolubile nell’immaginario collettivo – tra gli utilizzi pacifici delle tecnologie nucleari e la minaccia di un conflitto atomico distruttivo. 

Si tratta di un contrasto che agevola anche altre forme di narrazione fortemente polarizzata e che spesso impedisce, purtroppo, di costruire un dibattito equilibrato sul tema. I due relatori hanno cercato di mettere a fuoco questa dicotomia, offrendo al pubblico delle interessanti chiavi di lettura.

Qui di seguito i titoli degli interventi, le slides liberamente scaricabili e il video integrale della conferenza.

1) Luca Ferialdi, fisico quantistico – Breve Storia della minaccia nucleare 
Storia dell’energia nucleare e dei suoi effetti nefasti nel secolo scorso. Dal modello atomico, al progetto Manhattan; dalle prime bombe atomiche, alla guerra fredda; dal disarmo, ai primi incidenti civili. 

2) Pierluigi Totaro, fisico nucleare. – Il nucleare tra presente e futuro 
Pericoloso, inquinante, sorpassato: spesso il nucleare si accompagna a sentenze impietose e senza apparenti margini di discussione. Ma cosa c’è di vero? Un viaggio alla scoperta dell’energia nucleare, al confine tra mito e realtà.

Buona visione!

Duezerocinquezero: forum nazionale sull’energia e la sostenibilità 

Alla tavola rotonda sull’energia nucleare
anche il presidente di Nucleare e Ragione

Dal 16 al 18 maggio si svolgerà a Padova, presso il Centro Culturale San Gaetano, la seconda edizione di Duezerocinquezero, una tre giorni di conferenze, tavole rotonde e dibattiti promossa dal Comune di Padova e da AssoESCo, sul tema delle strategie e delle azioni necessarie per raggiungere il traguardo delle zero emissioni entro il 2050.

Tra i numerosi eventi in programma, tutti di assoluto rilievo, menzioniamo in particolare la tavola rotonda intitolata “Le nuove-vecchie energie: il nucleare nell’ambito dell’indipendenza energetica”, che si terrà il 16 maggio alle 11:45, e alla quale parteciperanno:

  • Pierluigi Totaro, Presidente del Comitato Nucleare e Ragione
  • Luca Romano, Divulgatore scientifico – Autore de “L’avvocato dell’Atomo”
  • Piergiorgio Sonato, Presidente – Consorzio RFX
  • Giuseppe Zollino, Professore di tecnica ed economia dell’energia e di impianti di fusione e fissione nucleare – Università degli Studi di Padova
  • Antonio Volpin, Board member – SP Group
  • Arturo Lorenzoni, Professore di Economia dell’Energia – Università degli Studi di Padova

Modererà il dibattito Maurizio Melis, giornalista di Radio24.

L’iniziativa è gratuita, ma è necessario registrarsi a questo link.
Qui il programma completo: https://www.duezerocinquezero.com/#programma

Due mozioni in Parlamento aprono al nucleare: il nostro commento

di Pierluigi Totaro

Le due mozioni approvate dalla Camera dei Deputati nella giornata del 9 maggio (la prima presentata da Forza Italia, la seconda dal gruppo Azione-IV), rappresentano un potenziale punto di svolta nel dibattito politico italiano sul tema dell’energia.

Dopo molto tempo sembra infatti concretizzarsi la volontà di riportare il nucleare al centro del dibattito, valutando il suo possibile contributo al mix energetico nazionale.

Si tratta per ora di una lista di buoni propositi, ma la strada tracciata è quella giusta e corrisponde significativamente a quanto il Comitato Nucleare e Ragione da sempre auspicava fin dal suo atto costitutivo, e che con il documento “Una Costituzione Energetica per l’Italia”, edito nel 2012, e le successive pubblicazioni, aveva già portato all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica.  

È innanzitutto positivo ravvisare una convergenza nelle due mozioni –  seppur con sfumature  differenti – in merito alla rilevanza degli obiettivi di decarbonizzazione e al fatto che questi non possano essere perseguiti senza un’attenta analisi che prenda in considerazione  tutte le possibili opzioni tecnologiche a basse emissioni, classificate come sostenibili da parte della comunità scientifica e inserite come tali nella Tassonomia Europea.  Via libera pertanto alle tecnologie nucleari, per le quali si auspica non solo un maggiore sostegno in ricerca e sviluppo, ma anche la concreta adozione di iniziative di carattere normativo, a livello nazionale ed europeo, per sostenere la messa in esercizio di centrali nucleari con le migliori tecnologie attualmente disponibili, ovvero quelle a fissione di “terza generazione avanzata”. 

Altrettanto significativa è l’importanza attribuita in entrambi i documenti alla necessità di una campagna informativa, basata sui dati scientifici, che evidenzi limiti e vantaggi delle diverse fonti energetiche, dissipando pregiudizi e condizionamenti ideologici. Come non notare, in questo caso, una perfetta assonanza con le finalità statutarie della nostra associazione, la dove ci impegnamo a promuovere <<il raggiungimento di un’equilibrata strategia di approvvigionamento energetico della quale i cittadini siano resi partecipi e consapevoli, attraverso la fruizione delle basi scientifiche e tecnologiche delle diverse fonti di energia, del loro impatto sulla salute e sull’ambiente e del loro costo economico>>? Su questo aspetto continueremo a dare il nostro contributo, e offriamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e le amministrazioni nazionali e locali.

La mozione di Azione-IV impegna il Governo anche su un’altra questione decisamente importante, e in merito alla quale è auspicabile che tutte le forze politiche trovino presto un accordo e definiscano senza tentennamenti una tabella di marcia concreta: l’iter di localizzazione e realizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. L’Italia ha già perso troppo tempo, e troppo poco è stato fatto per informare le popolazioni e costruire – sulla base delle evidenze scientifiche – quel consenso e quel clima di fiducia necessari affinché l’opera venga accettata dalle comunità locali e realizzata in tempi brevi.  Anche su questo il Comitato Nucleare e Ragione è pronto a fare la propria parte, contribuendo ad agire sul territorio con la propria attività di divulgazione. 

In conclusione, cogliamo con estremo favore questo primo significativo passo avanti rappresentato dalle due mozioni approvate in Parlamento, e auspichiamo che nei prossimi mesi si miri a ricercare non lo scontro ideologico, ma il massimo della convergenza e del dialogo, anche con quelle forze politiche che ancora manifestano posizioni di rifiuto preconcetto. Non è più tempo per i calcoli elettorali: è necessario iniziare a ragionare, tutti insieme, sulle soluzioni a lungo termine, e passare presto dalle parole ai fatti. Noi ci siamo.

Nuclear Rapsody: evento a Torino

L’associazione PoliEnergy organizza per il 6 Maggio, dalle 9 alle 19, nell’aula 2 delle Sede Centrale del Politecnico di Torino, un grande evento di divulgazione scientifica sul nucleare.
Collaboriamo spesso con PoliEnergy e siamo felici di annunciare questa iniziativa, che vede coinvolti ben 3 soci di Nucleare e Ragione: gli ingegneri Giuseppe Francesco Nallo, Simone Bleynat e Samuele Meschini

Questi i temi che verranno trattati, in una serie di conferenze e panel, con ampio spazio per le domande dalla platea:

  • Il movimento ‘NIMBY’ e i dati statistici di costi, tempi di costruzione e vita operativa delle centrali nucleari;
  • Radioattività e radioprotezione;
  • Medicina nucleare, con focus sull’adroterapia oncologica;
  • Sicurezza delle centrali, guerra e smantellamento delle armi nucleari;

Tutte le conferenze si terranno in lingua italiana. Non è prevista alcuna trasmissione in diretta streaming dell’evento. 
A seguire, per mettere alla prova le conoscenze già possedute o acquisite, si terrà un quiz, cui si potrà giocare per la gloria, ma anche per vincere fantastici gadget. In conclusione, ma non per importanza, ci sarà un ampio spazio di networking.
Per il programma completo, e per iscrivervi gratuitamente, potete cliccare questo link. Vi aspettiamo!

Guida pratica alla comunicazione scientifica – Dr. Giuliana Galati

La comunicazione della scienza è particolarmente importante in quegli ambiti, come l’energia, dove la scienza entra concretamente nella vita delle persone e quindi, nelle decisioni pubbliche.

Per questo abbiamo invitato un’esperta di comunicazione scientifica, la dott.ssa Giuliana Galati, a tenere un seminario sul tema.

L’evento si è svolto il 5 aprile all’università La Sapienza di Roma, è stato organizzato in collaborazione con l’associazione studentesca SASA (Sapienza Aerospace Student Association) ed è stato introdotto dal preside della facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, il prof. Casciola.

I temi trattati sono stati: le motivazioni per fare divulgazione scientifica, il rapporto tra scienziati, cittadini e istituzioni e le principali tecniche di comunicazione scientifica.
La relatrice è riuscita a coinvolgere i partecipanti condividendo la sua esperienza da divulgatrice (Superquark+, Scientificast, CICAP) e alternando le spiegazioni con giochi/esercizi in cui la platea veniva coinvolta attivamente.

Ringraziamo la dott.ssa Galati e il prof. Casciola per aver reso possibile questo evento e l’associazione SASA per aver collaborato con noi.

La CO2 è “per sempre”

di Massimo Burbi

Alcuni mesi fa l’osservatorio NOAA di Mauna Kea nelle Hawaii ha misurato per la prima volta una concentrazione di CO2 in atmosfera sopra le 420 parti per milione (ppm) [1].

Concentrazione della CO2 atmosferica misurata dal Mauna Loa Observatory, misura diretta dal 1958 a oggi [1]

Può sembrare un numero come tanti, magari di quelli importanti come il prezzo del petrolio o lo spread, ma che entrano nel ciclo delle notizie per qualche giorno o settimana per poi sparire lasciando il posto alla solita crisi di governo o al divorzio di qualche calciatore. Come si fa a spiegare che questo numero è diverso?

Cominciamo da qui: la CO2 è il termostato del nostro pianeta, per centinaia di migliaia di anni non ha mai superato le 300 ppm, prima che iniziassimo a bruciare combustibili fossili se ne stava tranquilla intorno alle 280 ppm [2], in poco più di un secolo siamo riusciti a portarla a livelli che non si vedevano sulla Terra da più di 3 milioni di anni, significa che stiamo entrando in una fase che non ha precedenti nella “breve” storia della nostra specie, che esiste da circa 200,000 anni e ha iniziato ad avere insediamenti stabili “solo” 10,000 anni fa (circa) [3].

Concentrazione della CO2 in atmosfera negli ultimi 800,000 anni. Il puntino in altro a destra è il livello raggiunto nel 2021 [2]

Certo, il clima ci mette tempo per rispondere ad un’impennata di CO2 così rapida, ma i dati del passato ci danno un’idea di dove stiamo andando: 3 milioni di anni fa la temperatura media della Terra era 2.5-4°C più alta rispetto all’era pre-industriale [4]. Sembra poco? non lo è, quello che stiamo già osservando in termini di eventi estremi e spostamento delle zone climatiche è il prodotto di un incremento di “solo” 1°C rispetto allo stesso periodo [5]. I dati paleoclimatici ci dicono anche che in quel periodo il livello del mare era 15-25 metri più alto a quello attuale [6], che non vuol dire che avremo più case con vista mare, come ha detto di recente [7] un ex presidente USA che proponeva di curare il COVID con le iniezioni di disinfettante [8], ma che le nostre città costiere la vista mare ce l’avranno subacquea. Nessuno sa esattamente quanto ci metteranno i ghiacci dell’Antartide o della Groenlandia a sciogliersi, non succede certo in 10 o 20 anni, ma è un processo che una volta in moto non può essere fermato. Una cosa che sappiamo è che la velocità di innalzamento del livello del mare dovuto a questo fenomeno è già raddoppiata due volte nell’ultimo secolo [9], si chiama crescita esponenziale, il genere di cosa che tendiamo ad ignorare finché non diventa un’emergenza, e quando diventa un’emergenza è già troppo tardi.

Sappiamo anche che al momento non disponiamo di tecnologie in grado di “succhiare” la CO2 atmosferica su scala planetaria e che se anche domattina azzerassimo le emissioni, tutta la CO2 che abbiamo già immesso in atmosfera potrebbe essere rimossa solo attraverso processi naturali, il che richiede secoli.

Il primo grafico ci dice che se azzerassimo del tutto le emissioni nel 2030 (non succederà mai), la concentrazione di CO2 atmosferica ci metterebbe fino all’anno 2300 circa per scendere sotto le 350 ppm (che sarebbe comunque il 25% in più dei valori pre-industriali) [10] e circa un altro mezzo grado di riscaldamento nell’arco di qualche decennio sarebbe comunque garantito [11]. Su scala umana si può dire che la CO2 è “per sempre”, il modo suicida in cui stiamo continuando a bruciare carbone e gas avrà conseguenze anche sui figli dei figli di chi deve ancora nascere. 

Anche azzerando del tutto le emissioni nel 2030 servirebbero quasi tre secoli per tornare sotto le 350 ppm di CO2 in atmosfera (linea verde). Raggiungere questo obiettivo nel 2050 vuol dire stare sulla linea rossa. Ogni anno che aspettiamo il picco sale di circa 2 ppm e c’è un prezzo in più da pagare per generazioni. [10]

In sintesi stiamo andando a sbattere contro un muro a bordo di un’auto senza freni: tutto quello che possiamo fare è togliere il piede dall’acceleratore e aspettare che la macchina rallenti da sola mentre il muro si avvicina. Al punto a cui siamo arrivati l’impatto ormai lo avremo in ogni caso, ma possiamo ancora decidere se sarà ad una velocità che ci manda all’obitorio o al pronto soccorso, che non è la stessa cosa. Dipende da quando e quanto velocemente toglieremo il piede dal gas, ma a giudicare dai risultati, con la CO2 che continua ad aumentare al ritmo forsennato di oltre 1 ppm ogni sei mesi [12], lo stiamo ancora schiacciando a tavoletta.

Chi oggi è sui banchi di scuola si farà molto più male di noi contro quel muro, e probabilmente prima o poi ci chiederà perché abbiamo continuato a bruciare combustibili fossili come se niente fosse. Non potremo rispondere che “non lo sapevamo”, perché il legame tra CO2, temperatura del pianeta e livello del mare (secondo grafico [13]) ormai è negato solo da personaggi pittoreschi ai limiti del terrapiattismo. Avremo bisogno di una scusa migliore.

Mezzo milione di anni di CO2, temperatura media globale e livello del mare, tre curve che salgono e scendono insieme, anche se precedentemente la forzante di questa altalena erano le oscillazioni orbitali della Terra. Grazie a noi la CO2 negli ultimi decenni ha toccato vette mai viste sul nostro pianeta da milioni di anni, la temperatura sta seguendo, il livello del mare ha già iniziato a fare lo stesso [13]

L’inclusione definitiva dell’energia nucleare nella tassonomia verde dell’EU [14] è un segno che si sta iniziando a prendere atto che quel pedale è diventato talmente pesante che per sollevarlo abbiamo bisogno di tutte le tecnologie low carbon che abbiamo, che le rinnovabili ci vogliono ma da sole non bastano, come ci ricordano tutti i giorni i risultati fallimentari della Germania [15]. Questo potrà urtare la sensibilità di qualcuno, ma ormai siamo messi troppo male e abbiamo sprecato troppo tempo per poterci ancora permettere che la paura di “mostri” immaginari ci obblighi a difenderci con le mani legate dietro la schiena da quelli veri.

[1][12] https://www.noaa.gov/news-release/carbon-dioxide-now-more-than-50-higher-than-pre-industrial-levels

[2] https://www.climate.gov/news-features/understanding-climate/climate-change-atmospheric-carbon-dioxide 

[3] https://www.science.org/content/article/when-did-humans-settle-down-house-mouse-may-have-answer

[4][6] https://www.climate.gov/news-features/understanding-climate/climate-change-atmospheric-carbon-dioxide?fbclid=IwAR125vCyZT9whUcgC8iabdNyVJFUqB3YhA50zVRWV9YMbvpx4-RXb_z2F_A

[5] https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/global-temperatures

[7] https://www.youtube.com/watch?v=IueVVPNvsUo

[8] https://www.youtube.com/watch?v=zicGxU5MfwE

[9][10] http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/2018/20181206_Nutshell.pdf

[11] https://climate.nasa.gov/faq/16/is-it-too-late-to-prevent-climate-change/?fbclid=IwAR2Pr2PD5mpqBt8SgHw5T7sst3g-YFuJRiKFg0ABjSr1GNd6d44-c9DLJNY

https://www.nature.com/articles/nclimate3357?fbclid=IwAR3QVj_O3IWzQS25y01xlZWZNkOMtICSqAH2CmaVpupKwpxjVZS74C2r1Fg

[12] https://ourworldindata.org/co2-emissions

[13] Adattato da http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/2018/20181206_Nutshell.pdf

[14] https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20220701IPR34365/taxonomy-meps-do-not-object-to-inclusion-of-gas-and-nuclear-activities

[15] https://app.electricitymaps.com/zone/DE

Energia nucleare tra costi e benefici: una guida alla sostenibilità – Evento presso il Collegio universitario di merito “Villa Nazareth”

Nelle giornate del 31 marzo e del primo aprile, avrà luogo presso il Collegio Universitario di Merito “Villa Nazareth” , a Roma, una rassegna di seminari e dibattiti di tutto rilievo.

Pubblichiamo qui il programma completo, segnalando in particolare il dibattito che avrà luogo sabato alle ore 15:00, e che vedrà confrontarsi la nostra socia Elena Tonello, ingegnere nucleare e ricercatrice post-doc presso il Politecnico di Milano, e Andrea Masullo, direttore scientifico di Greenaccord. L’evento è aperto al pubblico, vi aspettiamo numerosi!

Tra Piacenza e Caorso: weekend nucleare per i soci del Comitato!

Sono circa una cinquantina i soci che si sono dati appuntamento, lo scorso 25 marzo, per l’assemblea annuale del Comitato Nucleare e Ragione. 

Finalmente dal vivo, e mai così numerosi da quando l’associazione esiste, con rappresentanze arrivate a Piacenza da ogni parte d’Italia: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e perfino Sicilia.
Il programma del weekend è stato ricco, variegato ed esclusivo.

In apertura dei lavori assembleari, l’ing. Andrea Barbarino, Head of Safety and Licensing Unit di Newcleo, ha tenuto un seminario dal titolo “Nucleare europeo del 2023: Francia, Italia e Gen-IV”, che ha offerto prospettive davvero promettenti per il futuro del nucleare nel nostro continente, dando inoltre spunti interessanti sulla strategia da seguire per rendere anche il nostro Paese protagonista di questa potenziale opportunità tecnologica.
L’assemblea, a cui hanno partecipato anche molti soci collegati da casa in video-conferenza, è stata la consueta occasione per tracciare e condividere il bilancio e i numeri della nostra realtà,  per discutere delle possibili iniziative future – molte delle quali già in cantiere – e per rendere l’azione dell’associazione sempre più incisiva sul territorio e presso le istituzioni. 

Quest’anno si è inoltre svolta l’elezione del nuovo Direttivo, in carica per il triennio 2023-2025: confermati Pierluigi Totaro alla presidenza, assieme ai consiglieri Enrico Brandmayr e Giuseppe Francesco Nallo, a cui si aggiungono le new-entry Alessandro Maffini e Raffaella Di Sipio, a formare una squadra forte, coesa e rappresentativa di tante competenze trasversali provenienti dal mondo dell’università, della ricerca, dell’istruzione scolastica e delle imprese. A supporto della gestione territoriale dell’associazione non dimentichiamo poi le figure di Renzo Colombo, Alessio Iuvara e Violetta Toto, quali coordinatori delle sezioni di Milano, Roma e Torino. A tutti loro un caloroso augurio di buon lavoro!
Al termine dell’Assemblea, il calore del capoluogo piacentino ha accolto il nutrito gruppo, e la cena sociale ha permesso a tutti i partecipanti di approfondire in un clima rilassato e conviviale la conoscenza reciproca, rafforzando il senso di community e la consapevolezza di far parte, da protagonisti, di una realtà sempre più importante.

Nella mattinata di domenica 26 marzo, i soci del Comitato hanno partecipato ad una visita al sito della centrale nucleare di Caorso, estremamente interessante e di altissimo livello in tutti i suoi aspetti, e frutto di una collaborazione con SOGIN, a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti per averci aperto le porte dell’impianto, soprattutto in un giorno festivo e con un numero così elevato di partecipanti.

E’ stato un weekend memorabile: tra la lezione della breve esperienza della centrale di Caorso, le sfide del decommissioning e le prospettive sulle nuove tecnologie nucleari, l’Italia, e tutti noi, abbiamo molto da imparare e molto da dire e da raccontare .

 Il Comitato Nucleare e Ragione e tutti i suoi associati non si tireranno indietro e continueranno a giocare la partita della divulgazione, della razionalità e della corretta informazione,  affinché il nostro Paese sia in grado di coniugare il progresso scientifico e la salvaguardia dell’ambiente, per un futuro migliore per la nostra generazione e quelle a venire.