Borghi Radioattivi: Civita di Bagnoregio

di Massimo Burbi

Per la serie “i borghi radioattivi d’Italia” oggi parliamo di un posto speciale: Civita di Bagnoregio, antico borgo etrusco costruito su uno sperone di roccia in provincia di Viterbo, con la Valle dei Calanchi a fargli da sfondo. Lo abbiamo visto in film e spot pubblicitari, ma Civita è uno di quei posti da visitare di persona.
L’erosione della collina e l’inesorabile spopolamento le sono valsi l’appellativo di “città che muore” [1]. Gli abitanti rimasti sono solo una decina, ma le centinaia di migliaia di turisti che la visitano ogni anno possono renderla piuttosto affollata [2]. Quasi nessuno di loro sa che questo luogo fiabesco è anche uno dei posti più radioattivi d’Italia con ratei di dose da radiazione gamma tra 0.40 e 0.50 μSv/h, circa sei volte il fondo ambientale medio italiano [3].

Immagine 1 – Andamento del rateo di dose media oraria da radiazione gamma durante una gita a Civita di Bagnoregio (VT). Partenza dai dintorni di Cortona (AR) con dose di circa 0.05 μSv/h. Durante il viaggio si arriva intorno agli 0.15 μSv/h. All’ingresso nel centro storico il rateo sale oltre gli 0.50 μSv/h. Sulla via di casa i valori tornano su livelli vicini al fondo ambientale medio italiano. Il periodo di 90 minuti trascorso all’interno del centro storico corrisponde alla banda viola in alto: rateo medio di dose 0.49 μSv/h. Dosimetro Tracerco PED+

Cosa rende Civita così radioattiva? Qualcuno l’ha contaminata con rifiuti provenienti da chissà dove? No, semplicemente Civita di Bagnoregio, come tanti altri borghi d’Italia, è costruita con il tufo sul tufo e dove c’è tufo ci sono l’Uranio 238 e il Torio 232 con le loro progenie [4], oltre al Potassio 40, radioisotopi presenti ovunque in natura, ma di più in alcune di rocce magmatiche.

Immagine 2 – Spettro gamma rilevato a Civita di Bagnoregio. Durata della misura: 60 minuti. Rateo medio di dose da radiazione gamma: 0.51 µSv/h. Sono i visibili i picchi gamma di Uranio 238 e Torio 232 con le loro progenie e del Potassio 40. Spettrometro Mirion PDS 100G

Mettiamo le cose in prospettiva: 0.50 μSv/h è più del doppio della media di quanto ho preso nelle sette ore circa che ho passato a girare intorno alla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi nel 2019, ed è più o meno il rateo medio che ho rilevato nell’ora che ho trascorso dentro la No-Go Zone [5], ovvero l’area della prefettura di Fukushima in cui non è permesso vivere, dove si può transitare in auto, ma non è consentito fermarsi e nemmeno aprire il finestrino.

Ma la radioattività di Civita è “naturale”, quella di Fukushima è “artificiale”, c’è una bella differenza, no? No, ma se vuoi tranquillizzare qualcuno, che si tratti di medicine, cibo, cosmetici, saponi, persino di materassi o spugne da bagno, “naturale” è la parola magica. “100% naturale” deve essere una delle formule di marketing più efficaci di sempre e si basa su un’idea semplice: la natura è buona e ciò che è naturale non può farmi male. Basterebbe ricordare che batteri e virus sono naturali, così come i terremoti, gli tsunami e una lunga lista di veleni, per capire che non è così. 

In fatto di radiazioni non c’è una radioattività buona (naturale) e una cattiva (artificiale). Quando una radiazione ionizzante interagisce con il nostro corpo, l’organo di turno non gli chiede se è naturale o no. La dose dipende dall’energia [6], e l’energia si misura con un numero, non con un aggettivo.

Immagine 3 – Centinaia di persone risalgono il ponte per accedere al centro storico di Civita di Bagnoregio nel giorno di Pasquetta 2023.

Una differenza in effetti però c’è: il Cesio 137 “artificiale” di Fukushima, con la sua emivita di 30 anni [7], scomparirà nel giro di qualche generazione, mentre i radioisotopi “naturali” che rendono radioattiva Civita di Bagnoregio hanno tempi di dimezzamento paragonabili all’età del sistema solare o dell’universo stesso: 4.5 miliardi di anni per l’Uranio 238 [8], oltre 1.2 miliardi di anni per il Potassio 40 [9] e addirittura 14 miliardi di anni per il Torio 232 [10]. Erano lì molto prima degli etruschi, e staranno ancora emettendo radiazioni alfa, beta e gamma quando gli oceani saranno evaporati e la nostra specie si sarà estinta o sarà dovuta migrare su altri pianeti per sopravvivere. 

Immagine 4 – Pasquetta 2023, centro storico affollato di turisti. Rateo di dose nella piazza centrale intorno agli 0.50 μSv/h. Dosimetro Tracerco PED+

Ma allora Civita è pericolosa? L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dice che livelli simili di radioattività, per quanto sopra la media, non costituiscono un rischio per la salute, anche vivendoci in pianta stabile [11] (*). Quindi continuiamo a visitare Civita di Bagnoregio ogni volta che ne abbiamo l’occasione. Certo che se Civita, anziché uno dei borghi più belli d’Italia, fosse stato un impianto industriale di qualunque tipo, la storia delle radiazioni sei volte sopra la “media” avrebbe mobilitato frotte di comitati e di politici “dalla parte dei cittadini”, che l’avrebbero già fatta radere al suolo. Ci avrebbero spiegato che non ci vuole molto a capire che le radiazioni sono incompatibili con un territorio come il nostro ad alta vocazione turistica. In effetti ci vuole pochissimo, basta ignorare il fatto che ci sono sempre state.

A proposito di impianti industriali, vivere nelle vicinanze da una centrale nucleare comporta in media una dose aggiuntiva di radiazioni di circa 0.1 μSv in un anno [12], la stessa che si prende dal fondo ambientale medio italiano in circa un’ora e mezzo e a Civita di Bagnoregio in meno di 15 minuti.

Immagine 5 – Cosa rende Civita di Bagnoregio così radioattiva? Il tufo.

NOTE E RIFERIMENTI

[1] https://www.provinciaviterbo.net/Civita-di-Bagnoregio.asp

[2] https://www.italiaatavola.net/attualita-mercato/2023/9/9/civita-di-bagnoregio-riecco-tanti-turisti-torniamo-livelli-pre-covid/99286/

[3] http://www.fisicaweb.org/doc/radioattivita/geiger%20muller/taratura.pdf?fbclid=IwAR0GURIfSv0F3Ymuh1wkI9A0JJvA10By5mP2vuUhKRwAwTlPM5CmClKDrTk

[4] https://www.epa.gov/radiation/radioactive-decay?fbclid=IwAR3AJOC-Ufu7QHhlbYMgYgJber3s5ck5D4hsn2EewIZzclXB8l2z_DMr40k

[5] https://nucleareeragione.org/2019/12/18/un-giorno-a-fukushima-2/

[6] https://www.epa.gov/radiation/radiation-terms-and-units

[7] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=550137

[8] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=920238

[9] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=190040

[10] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=900232

[11] https://www.who.int/docs/default-source/documents/publications/health-effects-of-the-chernobyl-accident.pdf?fbclid=IwAR1rdeZ-4ypdUjN1rgOasusXZqtuJ6duvFF5wRHqQNS0stfi-THZhnZmI5Q

[12] https://www.unscear.org/docs/reports/2008/09-86753_Report_2008_GA_Report_corr2.pdf

(*) Fatta eccezione per possibili accumuli di Radon in ambienti chiusi e poco ventilati

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