L’idea è quella di utilizzare la fissione o fusione nucleare per sfruttare non solo gli effetti meccanici di dell’onda d’urto, presenti in qualsiasi tipo di ordigno ,ma anche il potere potenzialmente distruttivo delle radiazioni ionizzanti ad alte dosi e generare per cui raggi d’azione maggiori rispetto agli ordigni tradizionali che invece utilizzano le proprietà chimiche e non nucleari della produzione di energia [1].
Negli anni ‘80 quando la tecnologia nucleare militare raggiunse probabilmente il suo culmine, oltre 60 mila testate nucleari erano detenute dalle potenze della Russia e degli Stati Uniti d’America. Nel 1987 venne sottoscritto il trattato INF ( Intermediate Range Nuclear Forces Treaty) da Reagan e Gorbacev per eliminare completamente gli ordigni a gittata intermedia. Nell’autunno del 2018 il presidente degli Stati uniti d’America Trump ha annunciato il ritiro dal trattato, accusando la Russia di non rispettare l’accordo.
Ad oggi Il numero esatto di testate nucleari a disposizione di ciascuno Stato è un segreto nazionale: per la maggior parte degli Stati con armi nucleari esistono solo stime basate su analisi, dichiarazioni pubbliche e fughe di notizie; a ciò fanno eccezione gli Stati Uniti e la Russia che, sulla base della serie di trattati START (Strategic Arms Reduction Treaty) [2], sottoscritti da Russia e Stati Uniti a Praga l’8 aprile 2010, devono sottoporre i propri arsenali nucleari a periodiche ispezioni pubbliche. Il numero di testate nucleari totali comprende sia le testate effettivamente attive e funzionanti, sia quelle poste in riserva e stoccate in arsenale.
Francia, Gran Bretagna, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord – possiedono 1.185 bombe. Ma gli arsenali di Cina, India e Pakistan crescono sproporzionatamente perché non sono soggetti ad alcun accordo internazionale sulla riduzione delle testate e dei missili che le portano.
L’unico trattato internazionale in vigore è quello di non proliferazione [3,4], che si basa su tre principi: disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare. Il trattato, composto di 11 articoli, proibisce agli stati firmatari militarmente non-nucleari di non procurarsi tali armamenti e agli stati “nucleari” di non trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi. Inoltre, il trasferimento di tecnologie nucleari per scopi pacifici (ad esempio per la produzione elettrica) deve avvenire sotto il controllo della IAEA. Il trattato fu inizialmente sottoscritto da USA, Regno Unito ed Unione Sovietica. Francia e Cina vi aderirono nel 1992. La Corea del Nord lo sottoscrisse nel 1985 ma sospettata di costruire ordigni atomici e rifiutando ispezioni si ritirò definitivamente dal trattato nel 2003. Il Sudafrica inizialmente non membro del TNP, ha costruito sei testate nucleari che ha in seguito dichiarato di aver smantellato, aderendo poi al trattato nel 1991 come stato non-nucleare.
È giusto ricordare che le bombe sganciate nel 1945 ad Hiroshima e Nagasaki, risultano essere il primo ed unico caso di utilizzo di armi nucleari durante una guerra. Il numero di vittime dirette, cioè causata dalla sola detonazione dell’ordigno, è stimato essere da 100000 a 200000.
Bibliografia
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Arma_nucleare.
[2] https://www.armscontrol.org/factsheets/NewSTART
[3] http://www.isprambiente.gov.it/files/temi/trattato-non-proliferazione.pdf.
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_non_proliferazione_nucleare.
FAQ
Come sono distribuiti gli ordigni nucleari nel mondo?
A causa della sensibilità delle informazioni non si conosce un numero esatto degli ordigni nucleari attualmente presenti al modo. Negli anni, da quando la fissione nucleare è stata scoperta, alcuni trattati sono stati sottoscritti e poi cancellati come ad esempio quello tra America e Russia di eliminazione delle armi a medio raggio (trattato INF), cancellato nel 2018 da Trump. Attualmente è in vigore il trattato di non proliferazione non sottoscritto da tutti gli stati ( es. Corea e Cina), che impone agli stati non nuclearizzati di non produrre o accettare da altri ordigni nucleari.