Sondaggio SWG: oltre un italiano su due possibilista sui nuovi reattori nucleari

Secondo la rilevazione SWG un terzo degli intervistati favorevole al nucleare, con percentuali in rialzo tra i giovani. Il 56% favorevole o possibilista di fronte a reattori avanzati e piccoli reattori modulari. Sei italiani su dieci si dichiarano però poco o per nulla informati sul tema.

Grazie al supporto di tantissimi lettori, lo scorso giugno abbiamo commissionato un sondaggio per  tastare il polso degli italiani in merito all’energia nucleare. I risultati sono molto interessanti e meritano di essere attentamente valutati, anche alla luce della rinnovata attenzione che il nucleare sta ricevendo a livello internazionale in virtù del suo potenziale contributo alla decarbonizzazione del settore energetico.

Se da un lato solamente il 12% dei cittadini italiani ritiene che si dovrebbe puntare all’energia nucleare per sostenere la transizione energetica del Paese, preferendo ad essa le fonti rinnovabili ed il gas naturale (Figura 1),  dall’altro ben il 33% si dichiara comunque favorevole a riconsiderare l’opzione nucleare (Figura 2). Si tratta di una percentuale sostanzialmente invariata rispetto alla rilevazione di 10 anni fa, ma tutto sommato ragguardevole, posta l’assenza del tema nucleare dall’agenda politica nell’ultimo decennio.

E’ da notare inoltre come la rilevazione del 2011 fosse stata effettuata poco giorni dopo il terremoto giapponese, ovvero quando ancora non erano chiari i dettagli e le conseguenze dell’incidente alla centrale di Fukushima.  E’ molto probabile che la campagna mediatica che si scatenò nelle settimane successive, e che si protrasse fino al referendum del 12 e 13 giugno, abbia ulteriormente influenzato le opinioni dei cittadini, come peraltro attestato da una rilevazione condotta da DOXA nell’aprile di quell’anno e in cui i favorevoli all’energia nucleare venivano stimati in netta discesa, sotto al 25%.

Sondaggio SWG 2021: figura 1.
Sondaggio SWG 2021: figura 2.

L’indagine SWG rileva come il nucleare affascini maggiormente i millennials e gli uomini, con percentuali di gradimento oltre il 40% per queste due categorie. Le motivazioni dei favorevoli al nucleare sono variegate, ma primeggiano la sicurezza dei reattori moderni e il potenziale contributo dell’atomo all’indipendenza energetica. Tra i contrari prevalgono su tutto la paura delle scorie e di possibili incidenti (Figura 3).

Sondaggio SWG 2021: figura 3.

Riguardo al possibile inserimento del nucleare tra le fonti sostenibili della cosiddetta Tassonomia europea, il 53% si dichiara in disaccordo, il 30% d’accordo, mentre il 17% non ha elementi per esprimersi (Figura 4). Questo risultato, oltre a confermare un orientamento tendenzialmente favorevole verso il nucleare da parte di un cittadino su tre, sembra inoltre suggerire – dato l’elevato numero di indecisi – come il pronunciamento degli scienziati sia in grado di suscitare più di qualche dubbio in una frazione considerevole degli intervistati. Di fatto, solo un italiano su cinque si dichiara nettamente in disaccordo con  l’orientamento del comitato tecnico-scientifico della Commissione Europea.

Sondaggio SWG 2021: figura 4.

Questa tendenza si conferma anche nel quesito relativo alle nuove tecnologie nucleari (Figura 5), ovvero i reattori avanzati e i reattori modulari di piccola taglia che promettono di essere meno costosi e più sicuri ed efficienti e che dovrebbero essere in commercio entro la fine del decennio. Il netto rifiuto verso queste nuove tecnologie è limitato al 28% dei cittadini,  a fronte di un 29% secondo i quali invece esse risultano promettenti e meritavoli di essere prese in considerazione. In mezzo, un 27% dei cittadini, pur mantenendo un certo scetticismo, apre a queste nuove tecnologie considerandole un passo in avanti, mentre il 16% non si esprime.

Nel complesso però, la maggioranza degli italiani (59%) si dichiara poco o per niente informata sul nucleare, il che sicuramente pesa sulla capacità di formarsi un’opinione obiettiva (Figura 6). Anche in questo caso, come nei quesiti precedenti, emerge un divario tra la popolazione maschile e quella femminile:  il 54% degli uomini ritiene di sentirsi informato sul tema, contro solamente il 28% delle donne.

Sondaggio SWG 2021: figura 5.
Sondaggio SWG 2021: figura 6.

Tabelle riepilogative:

Tabella 1.
Tabella2.
Tabella 3.
Tabella 4.
Tabella 5.

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