Manuale per aspiranti criminali nucleari

La ricetta per la bomba perfetta, e perché è meglio dedicarsi alle torte, quelle vere


Aggiornamento 22/7/2025: abbiamo pubblicato sul nostro canale Instagram alcuni quiz sulle tematiche trattate da questo articolo. Trovate i quesiti e le relative risposte in coda all’articolo.



di Martina Gallarati

Realizzare un’arma nucleare non è affatto un gioco da ragazzi: richiede infatti conoscenze approfondite e sforzi tecnologici ed economici non indifferenti. Non è difficile, tuttavia, identificare gli elementi fondamentali che concorrono al criminoso processo e per farci un’idea possiamo avvalerci di un’analogia proveniente da un mondo più vicino al nostro e che senza dubbio ci sta a cuore: quello culinario. 

Chi ama dilettarsi in cucina sa che per ottenere la ricetta perfetta vi sono tre elementi fondamentali di cui non si può fare a meno: gli ingredienti migliori, le giuste quantità e, non da ultimo, gli utensili opportuni. Se uno dei fattori menzionati viene a mancare, le probabilità che la ricetta risulti riuscita sono piuttosto scarse (a meno che la lunga esperienza non ci abbia reso degli ottimi cuochi). Ebbene, anche se può sembrare bizzarro paragonare una torta ad un’arma nucleare, se volessimo realizzare quest’ultima (ma non lo vogliamo fare, naturalmente!) tre sono gli elementi imprescindibili di cui avremmo bisogno: l’ingrediente fondamentale (l’uranio 235 – nel seguito U-235 o in alternativa il plutonio 239 – nel seguito Pu-239), la giusta quantità (la cosiddetta massa critica) e la tecnologia necessaria per realizzarla (nel caso dell’U-235 ci servirebbero le centrifughe a gas, nel caso del Pu-239 avremmo invece bisogno di un particolare reattore nucleare). Siamo dunque pronti ad entrare nel dettaglio della nostra ricetta nucleare, ma prima una precisazione.

Che cos’è un’arma nucleare?

Con il termine arma nucleare ci si riferisce a tutti quegli ordigni che sfruttano reazioni nucleari (qui ci concentreremo sulla bomba atomica, che sfrutta una reazione di fissione nucleare) per innescare un’esplosione. Le reazioni nucleari, infatti, sono reazioni a catena che comportano la liberazione di una grandissima quantità di energia. E quando si parla di fissione, non possiamo fare a meno di citare i due elementi protagonisti di questa reazione nucleare: l’uranio e il plutonio. 

Uranio 235

L’uranio è un elemento abbondantemente presente in natura, lo si può trovare nelle rocce e nei mari e viene utilizzato soprattutto per realizzare il combustibile che alimenta i reattori nucleari. A tal fine, viene estratto come minerale e poi lavorato a formare quello che gli addetti ai lavori chiamano informalmente “yellowcake” per via della sua colorazione giallo accesa (vi avevo detto che l’analogia calzava a pennello!). Il prodotto finale è una miscela di ossidi di uranio, principalmente nella forma U3O8.

Figura 1 – Yellowcake.
Credits: https://www.yellowcakeplc.com/

Avviciniamoci ora a un po’ di fisica atomica. L’uranio, così come tutti gli altri elementi, è presente in natura in diverse “forme” che chiamiamo isotopi: due isotopi di uno stesso elemento hanno nel nucleo lo stesso numero di protoni ma un differente numero di neutroni. Minuscole particelle prive di carica all’interno di un nucleo, a sua volta contenuto in un piccolissimo atomo: una differenza che potrebbe apparire marginale. Eppure, cambia tutto: due isotopi dello stesso elemento si comportano allo stesso modo da un punto di vista chimico, ma possono avere grandi differenze dal punto di vista fisico-nucleare, come vedremo a breve. L’uranio ha due principali isotopi: l’uranio 238 (molto abbondante, infatti costituisce più del 99% dell’uranio presente in natura, con 92 protoni e 146 neutroni) e l’uranio 235 (meno dell’1% dell’uranio presente in natura, con 92 protoni e 143 neutroni). Perché ci interessa l’isotopo 235 dell’uranio? Perché quest’ultimo, rispetto all’isotopo 238, è fissile: significa che, se bombardato con neutroni, ha un’elevata probabilità di incorrere nella reazione di fissione nucleare, liberando a sua volta nuovi neutroni ed innescando quindi una reazione a catena. Proprio quella che ci serve se vogliamo realizzare un’arma nucleare.

Ma non è così semplice. Come anticipato, l’uranio che si estrae dalle miniere sotto forma di minerale è composto per la maggior parte da U-238 e solo per una piccolissima parte da U-235. In sintesi, abbiamo bisogno di più U-235 e il processo fisico che ci permette di incrementarne la concentrazione è detto arricchimento. 

Arricchimento dell’uranio

Arricchire l’uranio in U-235 significa incrementare, all’interno del medesimo campione, la concentrazione dell’isotopo 235 dell’uranio, partendo dalla sua iniziale percentuale presente in natura (che abbiamo detto essere inferiore all’1%). A seconda dell’arricchimento raggiunto, l’uranio è classificato in differenti “gradi”, ciascuno dei quali si rende particolarmente adatto a specifiche applicazioni: quando l’arricchimento raggiunge una percentuale fino al 20% si parla di uranio a basso arricchimento e la principale applicazione è come combustibile nei reattori nucleari ad uso civile (nelle centrali nucleari le percentuali di arricchimento richiesto variano tra il 3% e il 5%). Superato il 20% si parla di uranio ad alto arricchimento, che può trovare applicazione come combustibile nei reattori nucleari veloci ad uso civile (una particolare tipologia di reattori nucleari) ma che, al crescere della concentrazione, inizia ad essere attrattivo anche per scopi di tipo bellico. Infatti, il raggiungimento di una percentuale pari al 90% di U-235 lo configura come “weapons grade”, ovvero sufficientemente puro da poter essere utilizzato per la realizzazione di un’arma nucleare. Ora arriva la parte più difficile della ricetta, ovvero i nostri “utensili”: con quale strumento ottenere l’arricchimento?

Centrifughe a gas

Per arricchire l’uranio la tecnica maggiormente consolidata si avvale di un complesso sistema di centrifughe poste in serie e in parallelo a costituire la cosiddetta “cascata”. Il primo passo è convertire l’uranio sotto forma di ossido metallico (ricordate la yellowcake?) in un composto dell’uranio allo stato gassoso, più precisamente UF6. A questo punto, il composto viene immesso all’interno della prima centrifuga, un cilindro che per effetto della rapidissima rotazione separa l’isotopo 238 dell’uranio (leggermente più pesante perché costituito da 238 unità tra protoni e neutroni), spingendolo sui bordi, dall’isotopo 235 (235 unità, dunque più leggero) che viene invece spinto in prossimità dell’asse del cilindro. Il gas leggermente arricchito in U-235 localizzato in prossimità dell’asse viene quindi estratto e inserito in una seconda centrifuga, per essere ulteriormente concentrato. Poiché la differenza in massa tra i due isotopi è minima, occorrono diversi step (una cascata) per ottenere una significativa separazione tra i due. Il processo si ripete fino a quando non si è raggiunto il grado di arricchimento desiderato. È chiaro che il confine tra nucleare civile e nucleare militare si fa via via più definito, e l’arrangiamento, il numero e la disposizione delle centrifughe in un impianto possono fornire, ad un occhio attento, utili indicazioni al riguardo. 

Una volta ottenuto un gas con il grado di arricchimento atteso, lo si converte tramite un processo chimico in uranio metallico. Passiamo ora alla quantità di materiale opportunamente arricchito, la cosiddetta massa critica. La massa critica è la quantità minima di quel materiale che permette di sostenere una reazione nucleare a catena. Per l’U-235 la massa critica è inferiore a 50 kg, mentre per il Pu-239 si riduce a circa 10 kg!

Plutonio 239

Anche il plutonio presenta vari isotopi, ma tra tutti ad attirare la nostra attenzione è il Pu-239 (94 protoni e 145 neutroni) che, come l’U-235, è fissile, ovvero è in grado di sostenere una reazione di fissione a catena se colpito da neutroni. Per ottenere un plutonio “weapons grade” adatto alla realizzazione di un’arma nucleare occorre avere Pu-239 in percentuale superiore al 93%. Al contrario dell’uranio, tuttavia, il plutonio non è un elemento che si trova in natura e dunque per produrlo ci si deve avvalere di una qualche invenzione dell’uomo. Tra queste, vi è una particolare tipologia di reattore nucleare. 

Reattori nucleari e riprocessamento

Un reattore nucleare, infatti, utilizza come combustibile l’uranio che, come abbiamo detto, si compone in misura minore di U-235 e in misura maggiore di U-238. Stavolta è proprio quest’ultimo ad interessarci: mentre l’U-235 all’interno del reattore incorre in reazioni di fissione, l’isotopo 238 assorbe un neutrone diventando U-239, che poi decade trasformandosi in Pu-239. Ed ecco così generato l’isotopo che ci serviva. Un reattore nucleare ad uso civile, tuttavia, non produce Pu-239 di “grado” ottimale a realizzare un’arma nucleare. Per farlo, occorre dotarsi di un reattore nucleare progettato proprio per la produzione di plutonio “weapons grade”: bisogna aggiustare opportunamente le condizioni operative del reattore, cambiando frequentemente il combustibile ed evitando, in questo modo, che il Pu-239 incorra in ulteriori reazioni che lo trasformerebbero nei suoi isotopi non adatti alla realizzazione di un ordigno. In un reattore finalizzato alla produzione di plutonio, questo si troverà dunque miscelato, insieme ad altri elementi prodotti dalla fissione, all’interno del combustibile scaricato dal reattore. Per poterlo utilizzare bisogna separarlo dagli altri elementi attraverso metodi chimici che ricadono sotto il nome più generale di riprocessamento. Rispetto al processo dell’arricchimento dell’uranio precedentemente descritto, che aveva l’obiettivo di separare due isotopi dello stesso elemento (l’U-235 dall’U-238), il riprocessamento mira a separare elementi diversi sfruttando i loro differenti comportamenti chimici (il plutonio dagli altri prodotti di fissione). Si tratta comunque anche in questo caso di un processo piuttosto costoso e che richiede impianti complessi per poter essere effettuato. Inoltre, la produzione di plutonio così come la gestione del combustibile e dei prodotti di fissione sono particolarmente attenzionate dalle autorità, in virtù del pericolo che pongono rispetto al loro potenziale utilizzo per la realizzazione di un’arma nucleare.

Figura 3 – Vista dall’alto di un reattore nucleare.
Credits: https://www.iaea.org/newscenter/news/continuous-progress-in-application-of-code-of-conduct-strengthens-safety-at-research-reactors-iaea-meeting-concludes

E poi?

Una considerazione che è doveroso fare è che non basta avere a disposizione sufficiente materiale nucleare per fare di questo un’arma. La messa in opera di un ordigno nucleare è un processo complesso e delicato, per il quale il raggiungimento del risultato non è affatto scontato. Per concludere, il mio consiglio è di dedicarci piuttosto alla preparazione di una torta, la cui riuscita, comunque, non è banale.

Disclaimer:

Concludiamo con una doverosa riflessione.
Ci teniamo a sottolineare che non vi è alcuna giustificazione all’utilizzo del nucleare per scopi bellici. Il nostro obiettivo primario rimane quello di illustrare i benefici e il fondamentale contributo che i numerosi usi civili del nucleare portano nella società e nella vita di tutti i giorni.
Gli eventi di attualità di cui abbiamo sentito parlare nelle ultime settimane ci hanno spinto a provare, seppur in maniera estremamente semplice, a trattare un tema complesso e delicato come quello delle armi nucleari, cercando di fare chiarezza.
La leggerezza dell’articolo, tuttavia, non è intesa a sminuire e banalizzare la drammaticità legata all’abuso dell’energia nucleare. Per questo motivo ci teniamo a sottolineare con forza che la nostra posizione in merito al tema è chiara e rifiuta e sempre rifiuterà ogni impiego di questa preziosa risorsa che non rientri tra quelli civili.

Per approfondire:

Comitato Nucleare e Ragione: https://nucleareeragione.org/bombe-nucleari/ 

Comitato Nucleare e Ragione: https://nucleareeragione.org/2020/07/07/centrali-vs-bombe/ 

Avvocato dell’atomo: https://www.avvocatoatomico.com/33-esiste-un-rischio-di-proliferazione-di-armi-atomiche-legato-allenergia-nucleare/ 

Geopop sull’uranio: https://www.youtube.com/watch?v=adkGcJt0P6s&t=56s 

Uranium Enrichment – World Nuclear Association: https://world-nuclear.org/information-library/nuclear-fuel-cycle/conversion-enrichment-and-fabrication/uranium-enrichment

Uranium Conversion – World Nuclear Association: https://world-nuclear.org/information-library/nuclear-fuel-cycle/conversion-enrichment-and-fabrication/conversion-and-deconversion

Plutonium – World Nuclear Association: https://world-nuclear.org/information-library/nuclear-fuel-cycle/fuel-recycling/plutonium 

The Globe and Mail – How Iran can use centrifuges to enrich its uranium: https://www.youtube.com/watch?v=YjaVluaXgeA


QUANTE NE SAI?

Abbiamo di recente lanciato sul nostro canale Instagram una serie di quiz a tema nucleare, con cadenza settimanale.
Ecco i quesiti proposti il 21 luglio 2025 (in grassetto le risposte corrette):

1) Requisito per costruire un’arma nucleare?

a – uranio arricchito o plutonio (ha risposto correttamente il 96% dei partecipanti)
b – uranio naturale pressurizzato
c – uranio depotenziato compresso

2) La yellowcake è:

a – uranio pressurizzato arricchito
b – una forma concentrata di uranio estratto (ha risposto correttamente il 66% dei partecipanti)
c – uranio pronto per la fissione

3) Il plutonio-239 si ottiene:

a – irradiando U-238 in un reattore (ha risposto correttamente il 73% dei partecipanti)
b – raffreddando gas contenenti U-235
c – arricchendo U-235 fino al 90%

Prospettive energetiche nucleari: gli studenti raccontano.

Martedì 6 Giugno 2025 presso il bar ”L’officina bici e caffè” a San Donato Milanese si è svolto un evento promosso dalla lista civica locale “Sandolab”.
Tale evento ha visto la partecipazione di nostri tre soci, tutti studenti di Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano, che hanno presentato il loro campo di studi e le loro visioni circa il futuro dell’energia nucleare in Italia.

Alessandro di Seyssel ha raccontato come funziona una centrale nucleare, partendo da un excursus storico per poi distinguere tra le generazioni, trattando infine degli sviluppi delle nuove tecnologie e delle prospettive della fusione.
Vittorio Nichetti ha spiegato come queste tecnologie siano imprescindibili per arrivare ad un mix energetico decarbonizzato in sinergia con le rinnovabili, e di come i vantaggi dell’energia atomica (grande densità energetica ed alto capacity factor) la rendano un’alternativa vincente ai combustibili fossili.
Tommaso Marcuzzo ha infine sviscerato i falsi miti del nucleare, dalla pericolosità alle scorie, concludendo con una riflessione su quali possano essere gli step per l’introduzione di questa fonte nel nostro paese. Interessanti discussioni si sono poi sviluppate a partire dagli interventi del pubblico sul know how italiano, sulla situazione mondiale e sull’affiancamento di politiche di efficientamento ed elettrificazione a strategie di decarbonizzazione della produzione di energia elettrica.


Nel corso della serata si è parlato anche di Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, dell’indipendenza energetica italiana e delle ex centrali italiane. A riguardo, essendo San Donato storicamente legata a ENI e alla figura di Mattei, è stato presentato un articolo del 1963 su “Il gatto selvatico”, storica rivista aziendale ENI, che tratta dell’inaugurazione dell’impianto di Latina, costruito da AGIP Nucleare ed inaugurato appunto nel 1963. Tale articolo è reperibile sull’archivio storico ENI a questo link.

Si ringraziano gli organizzatori, il locale ed i relatori, fiduciosi che la divulgazione e le nuove prospettive siano la chiave per un futuro atomico!

Decarbonizzazione 2050: conferenza con Leo Club Italia

Dopo il successo del primo webinar, siamo felici di annunciarvi il secondo evento promosso da Leo Club Italia in collaborazione con il Comitato Nucleare e Ragione e i Giovani Blu.
La conferenza, intitolata “Decarbonizzazione 2050: rinnovabili e nucleare, sostenibilità ambientale e sicurezza di rete“, si svolgerà questo sabato 14 giugno dalle ore 16 alle 18:30 a Milano, presso la Società Umanitaria in via San Barnaba 48.

Questo il programma:

Sostenibilità ambientale e principi di funzionamento delle centrali nucleari.
Relatrice Aurora Pinto, studentessa di fisica, co-direttrice del progetto “Giovani Blu” e socia del Comitato Nucleare e Ragione.

Deposito nucleare, sicurezza di approvvigionamento e stabilità di rete.
Relatore Riccardo Mariscalco, Ingegnere Energetico e socio del Comitato Nucleare e Ragione.

Modera Riccardo Louvier, Coordinatore Causa Globale Ambiente del Leo Club Italia.


L’evento è gratuito, non è necessario registrarsi, ma per motivi organizzativi è richiesto di comunicare la propria partecipazione inviando una mail a causaglobale.ambiente@leoclub.it.
Vi aspettiamo numerosi!

Il Comitato si presenta al Nuclear Power Expo di Piacenza

Dal 21 al 23 maggio 2025 si svolgerà a Piacenza il primo evento fieristico italiano dedicato all’energia nucleare. E’ un’iniziativa che rivela quanto sia crescente l’interesse di aziende e addetti ai lavori verso questo settore tecnologico, ora che si prospetta sempre più concretamente la possibilità di un ritorno del nostro Paese verso l’impiego del nucleare per la produzione energetica.
Siamo felici di annunciare che il Comitato sarà presente all’Expo con un gruppo di soci e un banchetto espositivo, per offrire al pubblico la testimonianza, come associazione culturale no-profit, di quasi quindici anni di divulgazione scientifica e promozione di una corretta informazione in ambito energetico.

L’ingresso alla fiera è gratuito, ma è necessaria la registrazione sul sito ufficiale. 

Oltre al padiglione che ospiterà gli stand espositivi, L’Expo prevede anche un ricco programma di seminari e conferenze. Segnaliamo in particolare, nella mattinata del 22 maggio, il panel organizzato dall’AIN e dal CIRTEN, intitolato: Priorità nucleari: formazione, informazione, stakeholder engagement e ricerca, al quale interverrà anche il nostro presidente Pierluigi Totaro. Qui di seguito la lista completa dei partecipanti:

Marco Ricotti – Professore Ordinario di Ingegneria Nucleare del POLITECNICO DI MILANO e Presidente CIRTEN  
Giuseppe Bono – Direttore Regolatorio, Istituzionale e Comunicazione SOGIN
Matteo Gamba – ATB Riva Calzoni
Pierluigi Totaro – Presidente COMITATO NUCLEARE & RAGIONE
Walter Ambrosini – CIRTEN e Università di Pisa
Roberta Ferri – SIET
Andrea Savocchi – Project Manager RINA

Anche la partecipazione alla conferenza è gratuita, previa registrazione a questo link
Non vediamo l’ora di incontrarvi a Piacenza!

Energia, clima e nucleare: un incontro con gli studenti dell’IIS Arimondi Eula di Racconigi

Il Comitato Nucleare e Ragione ha portato nuovamente la sua attività divulgativa nelle scuole superiori del Piemonte. Il 31 marzo 2025 è stata la volta dell’IIS Arimondi Eula di Savigliano, sede di Racconigi, dove si è tenuta una lezione rivolta ad alcune classi dell’istituto, grazie alla disponibilità e alla collaborazione del prof. Pier Luigi Balocco.

A guidare l’incontro sono stati i nostri soci Cecilia Piatti, Matteo Nicoli e Paolo Tortone, che hanno introdotto gli studenti al vasto tema dell’energia, affrontando le questioni fondamentali per comprendere le sfide della transizione energetica.

La prima parte della lezione ha fornito un quadro generale del sistema energetico attuale, delle sue principali caratteristiche e problemi: sostenibilità ambientale, sicurezza dell’approvvigionamento, affidabilità delle fonti, impatti climatici, emissioni di gas serra, capacity factor e la crescente dipendenza da materie prime critiche per le tecnologie energetiche avanzate.

Successivamente, i relatori hanno approfondito il funzionamento dei reattori a fissione nucleare, illustrando i principi alla base della produzione di energia elettrica da fonte nucleare e discutendo il possibile ruolo di questa tecnologia nei sistemi energetici del futuro.
Il dibattito si è concentrato su emissioni climalteranti, affidabilità della generazione elettrica, gestione dei rifiuti radioattivi, deposito geologico delle scorie e strategie di minimizzazione dei rischi.

L’obiettivo, condiviso con il docente ospitante, è stato quello di stimolare il pensiero critico degli studenti, offrendo strumenti per formarsi un’opinione informata su uno dei temi più dibattuti della contemporaneità.

L’incontro ha suscitato grande interesse: numerose le domande, le osservazioni e gli spunti emersi durante la discussione. Ancora una volta, si è dimostrato quanto il tema dell’energia – e in particolare quello dell’energia nucleare – sia in grado di coinvolgere profondamente le nuove generazioni, chiamate a essere protagoniste delle scelte del domani.

Per chi volesse approfondire le tematiche trattate, è possibile contattare i relatori ai seguenti indirizzi:

Le slide presentate durante l’incontro sono disponibili a questo link.

Siete studenti o insegnanti, e volete organizzare eventi simili nel vostro istituto? Scriveteci!

Visita alla Centrale di Trino: un viaggio nella storia e nel futuro del nucleare italiano

di Aurora Pinto

Il 5 aprile 2025, in occasione della XV Assemblea annuale, il Comitato Nucleare e Ragione ha organizzato una visita tecnica alla centrale nucleare “Enrico Fermi” di Trino (VC), un luogo simbolico per la storia del nucleare in Italia. L’iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione con SOGIN – la società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani – ha rappresentato un’occasione preziosa per conoscere da vicino le complesse attività di smantellamento e messa in sicurezza del sito, oltre che per riflettere sul futuro dell’energia nucleare nel nostro Paese.

Fondata nel 1961 e operativa dal 1964, la centrale di Trino è stata la prima a essere costruita in Italia su iniziativa privata, con tecnologia statunitense di tipo PWR (Pressurized Water Reactor). Con una potenza di 270 MW, ha prodotto oltre 26 miliardi di chilowattora di energia elettrica fino al 1990, quando fu definitivamente fermata a seguito del referendum del 1987. Questo impianto rappresenta uno dei pilastri della storia energetica italiana, un vero e proprio punto di riferimento per chiunque voglia comprendere le origini e l’evoluzione del nucleare nel nostro Paese.

La visita ha visto la partecipazione di circa cinquanta persone tra soci, studenti, professionisti e appassionati, accolti con grande disponibilità e professionalità dallo staff Sogin. In particolare, Fulvio Mattioda, Responsabile Disattivazione dell’impianto di Trino, ha dato il benvenuto ai visitatori, introducendo i lavori della giornata. Le guide Massimo Lazzarin e Maurizio Marcangeli hanno accompagnato i partecipanti lungo un percorso tecnico e narrativo che ha toccato i principali edifici dell’impianto: la sala controllo, l’edificio reattore, l’edificio turbina e le aree di stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi. Durante il tour, sono stati spiegati i processi e le tecnologie adottate per il decommissioning, le strategie per la gestione in sicurezza dei materiali radioattivi e le prospettive di bonifica definitiva del sito, prevista entro il 2036.

Uno degli aspetti che più ha colpito i partecipanti è stato l’equilibrio tra il rigore tecnico-scientifico delle spiegazioni e la capacità di trasmettere passione per un settore spesso oggetto di disinformazione. La visita non si è limitata a mostrare strutture e macchinari, ma ha raccontato le persone, la memoria industriale e l’impegno quotidiano di chi lavora per chiudere in sicurezza il ciclo di vita del nucleare storico italiano.

A seguito della visita, il gruppo si è ritrovato per il pranzo sociale nei pressi della centrale, occasione gradita per rinsaldare i legami tra soci e per confrontarsi in un clima conviviale sulle impressioni della mattinata. Il pranzo è stato un momento semplice ma significativo, a coronamento di una giornata intensa e densa di contenuti.

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con l’assemblea annuale dei soci del Comitato, svoltasi presso la Biblioteca Comunale del Comune di Trino, che ringraziamo per l’ospitalità.
Durante l’assemblea si è fatto il punto sulle attività svolte nel corso del 2024 e si sono condivise le prospettive per il nuovo anno associativo. L’incontro si è chiuso con un augurio collettivo di crescita e collaborazione per il futuro dell’Associazione, nella speranza di continuare a essere uno spazio aperto, competente e appassionato per la divulgazione scientifica sul tema dell’energia nucleare.

Il Comitato Nucleare e Ragione desidera ringraziare SOGIN per la calorosa accoglienza e per l’elevato livello professionale della visita. Un ringraziamento speciale va a Fulvio Mattioda, Massimo Lazzarin e Maurizio Marcangeli per l’impegno e la dedizione con cui hanno guidato i partecipanti alla scoperta di uno dei siti più significativi del panorama energetico italiano.

Questa giornata a Trino ha confermato, ancora una volta, l’importanza di toccare con mano la realtà degli impianti e di favorire un dialogo trasparente e informato sul nucleare, tanto più necessario oggi, in un momento in cui il tema dell’energia è centrale per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.


Desideri entrare a far parte di questa splendida community, dare il tuo contributo in prima persona nell’azione divulgativa dell’associazione, nonchè partecipare agli eventi formativi e alle visite tecniche organizzate per i soci? Iscriviti al Comitato Nucleare e Ragione!

Rifiuti radioattivi: il racconto del convegno a Genova assieme a Liberi Oltre

di Andrea De Felici

Disponibili, in calce all’articolo, i contributi dei quattro relatori

Venerdì 14 marzo a Genova, si è svolto un interessante convegno sulla questione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, promosso insieme alll’Associazione Liberi Oltre le Illusioni.

I lavori sono stati aperti dal nostro socio Alessandro Sardo, che in qualità di esperto di decommissioning, ha introdotto i concetti base per la piena comprensione del fenomeno radioattività, come il tempo di decadimento, gli effetti delle radiazioni sul corpo umano, i valori del fondo di radioattività naturale e le tipologie di rifiuti radioattivi esistenti, con particolare riferimento alla situazione italiana e all’impietoso confronto dimensionale con gli altri rifiuti prodotti dal resto delle attività umane, evidenziando come i rifiuti radioattivi siano relativamente pochi, facilmente tracciabili e di pericolosità decrescente nel tempo.

Il successivo intervento del dott. Fabrizio Colella (medico del lavoro e cultore della materia radioprotezione all’Università di Pisa) si è focalizzato sugli importanti e spesso mal compresi concetti di rischio, pericolo e rischio percepito, in particolare quando si parla di stoccaggio di materiali radioattivi. Molto interessanti sono stati gli approfondimenti sulla radioprotezione e sull’esposizione umana alla radioattività, evidenziando anche l’utilità e gli impieghi di materiali radioattivi nella medicina, nella sterilizzazione dei cibi, nell’industria, illustrando anche un importante rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (2015) sull’analisi dello stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari, che evidenzia come in questi luoghi non ci si ammali più che altrove.

Il messaggio importante che emerge è che in qualsiasi tecnologia umana, il “rischio zero” non esiste e l’ovvio beneficio che ne deriva in qualsiasi applicazione (sanitaria, industriale, ricerca) della tecnologia nucleare compensa l’accettabilità del rischio, il quale è tenuto sotto controllo dalle ferree regole scientificamente validate a carattere internazionale, dettate dalla Radioprotezione.

A questo punto del convegno la parola è passata all’Ing. Luigi Perri (già presidente di SOGIN), che ha trattato in maniera approfondita tutte le questioni strettamente riguardanti il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, a partire dall’attuale collocazione degli stessi, alla legislazione nazionale ed internazionale che li norma e al ruolo di SOGIN, fino ad elencare le caratteristiche tecniche del deposito stesso in termini di ricettività e dimensioni, sottolineando anche l’importanza del parco tecnologico annesso.

E’ stata inoltre illustrata la cronologia dell’iter di approvazione ed i criteri di esclusione adottati per i siti, con le attività che hanno portato alla definizione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) e quindi della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) e relativo cronoprogramma per le azioni future. L’intervento si è concluso con un efficace filmato di SOGIN in cui si illustrano le caratteristiche del deposito in termini di barriere ingegneristiche di protezione e modalità di stoccaggio.

La parte conclusiva del convegno è stata affidata al Prof. Guglielmo Lomonaco (docente di Impianti Nucleari all’Università di Genova), che ha fatto un ampio escursus sulla situazione internazionale dei depositi di bassa, media ed alta attività (depositi geologici), confrontando anche le strategie adottate dei vari paesi (Francia, Spagna, Svezia, USA e soprattutto Finlandia) nei confronti dei rifiuti nucleari  in termini di stoccaggio e smaltimento, dimostrando ampiamente come varie soluzioni al problema (specialmente per i rifiuti a bassa e media attività) siano già perfettamente operative, sicure e facilmente riproducibili anche in Italia, perlomeno dal punto di vista tecnico, ma anche sociale, con l’aiuto di un’adeguata comunicazione. Infine l’intervento si è concluso con una rapida ma significativa digressione sui cicli avanzati del combustibile nucleare miranti a minimizzare la pericolosità a lungo termine delle scorie ad alta attività e ad ottimizzare lo sfruttamento delle risorse minerali (uranio e torio) estratte da miniera.

Al termine delle presentazioni c’è stata una viva partecipazione da parte di un folto pubblico (aula da 100 posti quasi piena), con una serie di interessanti domande poste ai relatori, efficacemente moderata dall’economista Carlo Stagnaro e da Costantino De Blasi (presidente dell’associazione Liberi Oltre le Illusioni).

Anche l’emittente TV locale Telenord ha dato risalto al convegno, riportando sul suo sito alcune interviste ai relatori. L’incontro, durato oltre 2 ore, è stato certamente un successo in termini di partecipazione e di efficacia comunicativa.


Ecco i contributi dei quattro relatori:

Alessandro Sardo
Fabrizio Colella
Luigi Perri
Guglielmo Lomonaco

Un viaggio nell’energia con i piccoli esploratori della scuola I.C. Gianicolo

Lo scorso 21 febbraio si è tenuta una piacevole giornata di formazione presso la scuola I.C. Gianicolo – Plesso “Francesco Crispi”, coinvolgendo una classe di Terza Elementare in un percorso educativo sull’energia. L’obiettivo? Raccontare, in modo semplice e coinvolgente, come funziona quest’ultima.

Per farlo, abbiamo scelto il potere delle storie. Attraverso un racconto avvincente, con protagonisti elettroni “buoni” e “cattivi”, abbiamo guidato i bambini alla scoperta dei principi base dell’energia, dell’elettricità e della sostenibilità. Con l’aiuto di Enrico Corradini e Alessio Iuvara, che hanno saputo catturare l’attenzione dei piccoli ascoltatori, la lezione si è trasformata in un vivace scambio di domande, risposte e riflessioni spontanee.

I bambini hanno mostrato grande curiosità e partecipazione, dimostrando come, con il giusto approccio, anche i temi più complessi possano diventare accessibili e affascinanti. Durante la discussione, abbiamo affrontato argomenti chiave come il rispetto per l’ambiente, la sostenibilità e l’importanza di fare scelte giuste e consapevoli per il nostro futuro.

L’evento è stato un successo, lasciando nei bambini un seme di consapevolezza che, speriamo, crescerà con loro. Vedere l’entusiasmo dei bambini ci ricorda che il futuro si costruisce con la conoscenza e la curiosità. Continuare a educare e sensibilizzare, con passione e semplicità, è il nostro impegno per un futuro più consapevole e sostenibile.

Siete insegnanti o studenti, e vi piacerebbe proporre eventi simili nel vostro Istituto? Scriveteci! Come avete visto siamo disponibili a intervenire in ogni scuola di ordine e grado.


Ma ora sappiamo che siete desiderosi di conoscere la storia che abbiamo raccontato ai piccoli esploratori dell’I.C. Gianicolo. Eccola!

Aggiornamento 30/4/2025: è disponibile a grande richiesta anche la presentazione con le immagini utilizzate per raccontare storia. Per visionarle, cliccare qui.

La storia

In un mondo non molto distante dal nostro vivevano gli elettroni, degli omini che si occupavano di portare l’elettricità alle nostre case, ai nostri ospedali e a tutto il nostro mondo!

Gli elettroni vivevano in un mondo pulito e felice, in quattro villaggi.
In una radura verde e soleggiata, sorgeva il villaggio del sole dove tutta l’energia era prodotta da pannelli fotovoltaici. Qui vivevano gli elettroni del sole, in armonia con i fiori e gli animali della Terra.
Nelle montagne vicine, vivevano gli elettroni dell’acqua. Questi vivevano nel villaggio dell’acqua, costruito ai piedi di una grande diga che produceva l’elettricità per tutti, qui si viveva in armonia con i pesci del fiume e gli animali dell’acqua.
Sopra le loro teste, su delle gigantesche isole fluttuanti, si trovava il villaggio del vento, dove tutta l’energia era prodotta da delle grandi pale eoliche.
Non molto lontano da questa natura incontaminata vivevano gli elettroni dell’atomo, in una città futuristica con grattacieli, auto volanti e ricca di energia che proveniva dalle centrali nucleari.

Gli elettroni vivevano felici nella loro terra finché, un giorno, non arrivò l’inquinamento che distrusse le loro case.
Nel mondo non esistevano solo elettroni buoni, lontano da questa terra pulita e felice vivevano gli elettroni del carbone e del petrolio. Questi vivevano in dei villaggi tristi, sporchi ed inquinati dove non si poteva uscire liberamente ma solo per andare a lavorare, e solo con delle maschere per il gas.
Il loro capo voleva distruggere il mondo inquinando sempre di più; il piano era semplice, inquinare bruciando carbone e petrolio per scaldare il pianeta con l’effetto serra, fino a quando tutti gli animali non si sarebbero estinti.

Gli elettroni del sole, del vento e dell’acqua non potevano permettersi di fare estinguere i loro animaletti con cui vivevano da anni. Decisero così di sfidare ad una gara gli elettroni cattivi, il vincitore avrebbe fornito energia al mondo per sempre.
La gara iniziò e subito gli elettroni del vento furono in testa, questi sfruttavano il vento per volare e correvano molto più in alto degli altri, dietro di loro gli elettroni del sole e dell’acqua.
Ad un certo punto però si fermò il vento, gli elettroni caddero e non poterono proseguire la loro gara. Gli elettroni del carbone accelerarono e superarono quelli dell’acqua. Erano in testa gli elettroni del sole fino a che, non tramontó il sole, gli elettroni del sole, stanchi, si addormentarono e furono superati dagli elettroni del carbone.
Era terribile, gli elettroni del carbone stavano vincendo, il mondo stava per essere distrutto dall’inquinamento!

Gli elettroni dell’atomo, che finora non avevano gareggiato convinti che elettroni buoni avrebbero vinto anche senza di loro, capirono che questi stavano perdendo, gli serviva il loro aiuto! Così si precipitarono al campo di gara ed in poco tempo raggiunsero gli elettroni dell’acqua. Dopo un lungo testa a testa con gli elettroni del carbone riuscirono a superarli, vincendo la gara e salvando il mondo.

Il mondo era così salvo, l’energia era prodotta da pale eoliche, pannelli fotovoltaici, dighe idroelettriche e centrali nucleare. Vissero così tutti felici e contenti.

Atomi in classe: incontri nelle scuole di Borgomanero e Gattinara

Il 5 e il 12 marzo 2025, gli studenti di due istituti scolastici piemontesi hanno partecipato a due incontri tenuti dal nostro socio Francesco Esposito incentrati sul tema dell’energia nucleare. Il 5 marzo, le classi quarte e quinte dell’Istituto G. Ferrari – M. Arborio di Gattinara hanno seguito una lezione sul funzionamento di una centrale nucleare proseguendo un percorso iniziato a novembre con una lezione introduttiva sulla fisica nucleare. Il 12 marzo, invece, le classi 5A, 5B e 5E del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Borgomanero hanno affrontato il tema dell’energia nucleare come strumento per contrastare il cambiamento climatico.

Quando si parla di energia nucleare, spesso il dibattito si accende e si divide in due schieramenti opposti. Da una parte, chi la considera pericolosa e inadatta, sottolineando i rischi legati alle scorie e agli incidenti; dall’altra, chi la sostiene senza riserve, enfatizzandone solo gli aspetti positivi. La realtà, però, è più complessa: ogni fonte energetica ha vantaggi e svantaggi, e il modo migliore per valutarli è basarsi su dati oggettivi.

Proprio questo è stato l’obiettivo degli incontri: fornire agli studenti informazioni scientifiche e verificate, lasciando da parte ideologie e pregiudizi. Basandosi sui dati delle principali agenzie internazionali (IEA, IAEA, IPCC), si è parlato di emissioni, sicurezza, gestione delle scorie e confronto con altre fonti di energia, allo scopo di rispondere alla domanda: “L’energia nucleare può essere un valido alleato nella lotta al cambiamento climatico?”. Un percorso che ha permesso agli studenti di formarsi un’opinione più consapevole, basata su dati concreti.

Gli studenti hanno seguito con grande interesse entrambe le lezioni, ponendo domande pertinenti e dimostrando curiosità per l’argomento. È stato particolarmente significativo notare come il dibattito sull’energia nucleare catturi l’attenzione dei giovani e li spinga a interrogarsi in modo critico e consapevole, soprattutto alla luce del grande problema che si pone davanti all’umanità – il cambiamento climatico.

Per chi fosse interessato ad approfondire, potete contattare direttamente il relatore alla mail francesco.u235@gmail.com.

Le slide degli incontri sono disponibili a questi link:
presentazione 1: Introduzione alla Fisica Nucleare
presentazione 2: Energia nucleare e Orientamento
presentazione 3: Energia nucleare nel Mix Energetico

Siete insegnanti o studenti, e vi piacerebbe proporre eventi simili nel vostro Istituto? Scriveteci!

Marzo 2025: un mese ricco di eventi nucleari!

In questo periodo in cui si torna a parlare sempre più spesso di energia nucleare, la nostra associazione porta avanti la sua missione di divulgazione scientifica con ancor maggiore intensità.
Nei prossimi giorni si susseguiranno ben quattro eventi divulgativi di grande spessore:

L’11 marzo alle ore ore 16:30, presso l’aula G.129 dell’Università Cattolica di Milano, si terrà una conferenza dal titolo: ENERGIA BLU – Analisi e Riscoperta del nucleare civile. L’evento è organizzato in collaborazione con “Liberi Oltre le Illusioni” e l’associazione universitaria “La Svolta per gli Studenti”, e vedrà la partecipazione di Marco Enrico Ricotti, Carlo Stagnaro, Bruno Randolph Luca e del nostro socio Daniele Timpano.

Il 12 marzo,  alle ore 21:15, si terrà un webinar intitolato  DECARBONIZZAZIONE 2050 – Nucleare e rinnovabili in sinergia per l’energia sostenibile.
L’incontro è promosso in collaborazione con Leo Club Italia, assieme a Giovaniblu. In questa occasione interverranno i nostri soci Aurora Pinto e Riccardo Mariscalco.
Per partecipare il link è disponibile qui.

Il 14 marzo, alle ore 17:00, si svolgerà a Genova, presso il Bi.Bi. Servize in via XX Settembre 41, una conferenza dal titolo: IL DEPOSITO NAZIONALE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI – Una questione di civiltà e di sviluppo per il paese.
L’evento è organizzato in collaborazione con Liberi Oltre le Illusioni. Saranno relatori il nostro socio Alessandro Sardo, Fabrizio Colella, Luigi Perri e Guglielmo Lomonaco.

Infine il 18 marzo alle ore 18:00, si svolgerà presso L’Università di Trieste , Aula 1B – Edificio D, una conferenza intitolata: ENERGIA NUCLEARE – Prospettive future in Italia.
L’appuntamento è promosso dall’associazione associazione Synapser e avrà come relatori il nostro presidente Pierluigi Totaro e Leonardo Mariano.

Se avete dubbi o domande sul nucleare, vi invitiamo a partecipare a queste iniziative! Avrete la possibilità di conoscere la nostra realtà, che da quasi 15 anni si batte per garantire una corretta informazione sulle tecnologie nucleari, affinchè i cittadini possano costruirsi una opinione consapevole e scevra da pregiudizi.

Siete studenti, professori, soci di associazioni culturali e volete organizzare qualcosa assieme a noi? Scriveteci!