È notizia di pochi giorni fa (precisamente del 14 gennaio), la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato inadempiente l’Italia per non aver recepito entro il termine stabilito dalla Commissione Europea la Direttiva 2013/59/Euratom [1], ma procediamo per gradi…
Che cosa è l’Euratom: Come suggerisce anche il nome, si tratta di un’organizzazione nata in Europa con lo scopo di coordinare i programmi di ricerca e sviluppo relativi all’energia atomica dei vari Stati membri, garantendone un uso pacifico. Nota anche con il nome più altisonante di Comunità Europea dell’Energia Atomica (CEEA) venne istituita con i trattati di Roma del 25 marzo 1957, contemporaneamente alla CEE. La sua sede centrale si trova a Bruxelles.
Cosa riguarda la Direttiva 2013/59/Euratom: Il documento menzionato all’inizio “stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti” (in parole povere la radioprotezione). Si tratta della versione più aggiornata e completa attualmente in vigore, da cui l’importanza per gli Stati membri di uniformarsi ad essa.
Perché è importante il suo recepimento: l’ultima versione definisce nuove norme tecniche e indicazioni per una più rigorosa sorveglianza e individuazione dei potenziali rischi associati alle radiazioni ionizzanti. Alcuni esempi sono le esposizioni al gas Radon in ambienti pubblici e di lavoro, la gestione di materiali contenenti radionuclidi di origine naturale e la radioprotezione dei pazienti.
Quale era la situazione in Italia prima dell’ultima Direttiva: Fino a luglio dell’anno scorso nel nostro Paese la radioprotezione faceva riferimento al Decreto Legislativo n.230 del 1995 [2], entrato ufficialmente in vigore nel giugno dello stesso anno. Negli anni a seguire sono stati emanati altri Decreti volti ad integrare la normativa e a risolvere lacune ed imprecisioni riscontrate in fase di attuazione.
Ora che sono stati chiariti alcuni punti ed è stato definito il quadro generale, torniamo alla questione italiana. La Direttiva in esame (sottoscritta nel 2013) aveva come termine ultimo per l’adeguamento negli Stati membri il 6 febbraio del 2018: fino a quel momento in Italia nulla di fatto. La Commissione Europea decide quindi, nel maggio dello stesso anno, di avviare il procedimento di infrazione. Quasi un anno dopo dalla scadenza, nel gennaio del 2019 la Commissione invita nuovamente l’Italia a recepire la Direttiva. Passano altri sei mesi: a luglio l’esecutivo Europeo chiede alla Corte di Giustizia Europea di dichiarare che “il Paese è venuto meno agli obblighi per non aver né adottato né comunicato alla Commissione Europea le disposizioni normative, regolamentari e amministrative necessarie per potersi conformare pienamente alla Direttiva”. Il 12 agosto del 2020 viene pubblicato il Decreto Legislativo n.101 [3] che recepisce finalmente la Direttiva Euratom, ma è troppo tardi …
Arriviamo quindi a gennaio di quest’anno, la Corte di Giustizia dichiara inadempiente l’Italia e scattano le sanzioni. La crisi di Governo, con scioglimento delle Camere ed elezioni anticipate, portata come scusante da parte dell’Italia per il ritardo nel recepimento, non costituiscono valide giustificazioni secondo la Corte. Una notizia che fa eco ad un altro palese ritardo, quello nella costruzione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi, che in questi giorni sta agitando diverse Regioni nel nostro Paese.
Indubbiamente il macchinoso processo politico-burocratico di recepimento delle Direttive internazionali a livello nazionale può comportare ritardi e rinvii, ma il tentativo di far valere come scusa una crisi di Governo posteriore alla scadenza fissata ha dell’assurdo. La sicurezza dei cittadini è responsabilità della classe politica e deve essere riconosciuta come priorità a prescindere dagli umori parlamentari.
Riferimenti:
[1] Direttiva 2013/59/Euratom: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013L0059
[2] D.Lgs. 230/1995: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1995-06-13&atto.codiceRedazionale=095G0234&elenco30giorni=false
[3] D.Lgs. 101/2020: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/sg
Lo vogliamo dire che il terrore assurdo suscitato in tutta la popolazione è opera dei media, e che i media hanno la responsabilità politica? vanno coperti di disprezzo, solo così la popolazione può cominciare a ragionare…..
Sicuramente i media hanno grossissime responsabilità, ma in un mondo pieno di terrapiattisti, sciachimisti, oroscopologi, novax, cultori della scienza dei cristalli e delle loro proprietà curative, medici “specializzati” in omeopatia, gente che crede in tutte le “medicine” tranne quella ufficiale, e ovviamente i nucleare-vade-retro-satana, i mass media rappresentano molto più il lievito che la materia prima.