Il Comitato Nucleare e Ragione compie sette anni e rilancia i suoi obiettivi

[L’incertezza politica impone scelte chiare e coraggiose. Il futuro energetico dell’Italia e dell’Europa deve ancora essere scritto]

Lo scorso mese di Aprile si è tenuta l’assemblea straordinaria dei soci del Comitato Nucleare e Ragione (CNeR), con lo scopo di apportare alcune modifiche statutarie per allineare il testo ai requisiti delle Associazioni di Volontariato, nel cui ambito il CNeR ricade. L’occasione è valsa anche a trarre un bilancio delle attività e dei risultati fin qui conseguiti, nonché di delineare il percorso futuro.

Sette anni orsono, all’indomani dell’incidente di Fukushima e a pochi mesi da un secondo referendum che avrebbe deciso le sorti politiche dell’energia nucleare in Italia, i padri fondatori del CNeR si posero l’obiettivo primario di riportare un po’ di razionalità ed equilibrio in un dibattito che, viziato da disinformazione e ingannevole malizia e condito di una buona dose di catastrofismo che piace tanto ai media, stava scivolando nel ridicolo.

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Il vergognoso articolo di Repubblica che dipinse, nei giorni seguenti l’incidente di Fukushima, Tokyo come una capitale in agonia causa “nube atomica” [1].

Sebbene fosse chiaro a tutti che il risultato del referendum era ormai segnato, si voleva quantomeno porre le basi di un sano dibattito sul che fare dopo, ovvero su che tipo di Strategia Energetica l’Italia dovesse adottare – l’ultimo PEN risaliva al 1988 – e come dovesse pervenirvi.

Nel 2012, quando il Governo in carica sottopose a pubblica “consultazione” la nuova SEN, il CNeR pubblicò un documento – Una Costituzione Energetica per l’Italia – in cui si invitava il legislatore ad allargare la discussione nell’ambito di una Conferenza Energetica Nazionale, al fine di pervenire ad una strategia di lungo termine che valutasse i pro e i contro delle possibili scelte. In quel contesto ci limitammo a proporre dunque una questione di metodo, ritenendo che le soluzioni di merito sarebbero scaturite da ben più esperti conciliaboli.

All’appello pubblico per la Conferenza Nazionale sull’Energia aderirono centinaia di cittadini e numerose personalità e associazioni, ed una interrogazione parlamentare all’allora ministro Zanonato, competente in materia, fu presentata da quelle stesse forze politiche – Partito Democratico e M5S – che oggi cercano di formare un governo.

Il Consiglio Comunale della Città di Trieste votò addirittura una mozione unanime a supporto della conferenza e candidando la città a sede dei lavori.

Purtroppo oggi dobbiamo constatare con rammarico che fu tutto fumo e niente arrosto e che quella strategia è fallita, poiché i governi succedutisi hanno continuato a trattare la Strategia Energetica (vedi SEN 2017) come una faccenda interna ai ministeri e atta più a mantenere equilibri conseguiti che a delineare scenari di sviluppo sostenibile, decarbonizzazione e sicurezza energetica.

Parallelamente anche in Europa l’energia nucleare è minacciata e sotto attacco – a cominciare dalla sciagurata Energiewende [2] tedesca per proseguire con le incertezze dei francesi e l’arroganza del governo austriaco che vorrebbe imporre una sorta di penalizzazione della fonte nucleare a livello comunitario [3] – proprio mentre la tecnologia nucleare di nuova generazione fiorisce anche in paesi storicamente “petroliferi” come Arabia Saudita e Yemen ed emerge prepotentemente sulla scena energetica della Grande Tigre asiatica.

Fortunatamente, in questi sette anni, anche il CNeR è cresciuto in forza, esperienza e competenze, qualità che ci permettono di guardare con confidenza al futuro e di imporre un cambio di passo alla strategia associativa.

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Istantanea della visita alla centrale nucleare di Leibstadt (Svizzera).

La straordinaria partecipazione alle visite tecniche organizzate presso diverse centrali nucleari dimostra che l’interesse verso questa fonte energetica – specie tra i giovani – è ancora elevato. D’altro canto non può essere delegata alla politica – specie quella attuale – la proposta di soluzioni con una prospettiva di diversi decenni, avulse alla logica del tornaconto elettorale.

Ecco dunque che il CNeR – pur mantenendo l’obbiettività ed il rigore scientifico che lo hanno contraddistinto dalla nascita – intende d’ora in avanti proporre apertamente la fonte nucleare come utile al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del sistema energetico italiano e di salvaguardare l’uso della stessa nei Paesi europei dove essa è ancora presente. A tal fine alcune importanti attività sono già in atto e matureranno nel corso dei prossimi mesi, tra le quali in particolare anticipiamo:

  • La presentazione di un lavoro scientifico inerente l’abbattimento delle emissioni di CO2 nel sistema elettrico italiano tramite progressivo ricorso alla fonte nucleare da qui al 2050 (12th International Conference of the Croatian Nuclear Society Nuclear Option for CO2 Free Energy Generation, 3-6 Giugno, Zara, Croazia)

  • La prima Giornata Nucleare 2018, calendarizzata il prossimo ottobre, evento che riprende in chiave estesa ad una giornata di lavori l’esperienza positive delle visite alla centrale di Krško (Slovenia)

  • La sinergia con altre associazioni e gruppi europei che condividono le nostre preoccupazioni, finalità e obiettivi, al fine di alzare una voce più forte in difesa della fonte nucleare a livello comunitario.

Si tratta di obiettivi ambiziosi ma raggiungibili con l’aiuto fattivo di tutti voi.

Note:

[1] https://nucleareeragione.org/2016/12/21/quando-si-dice-fake-news/

[2] I nostri articoli sulla Energiewende:
07/11/2016 La lignite del vicino è sempre più verde
20/12/2016 La vittoria di Pirro delle rinnovabili tedesche
23/02/2017 Energiewende dove vai?
11/01/2018 Sacrificati sull’altare del carbone
http://www.ticinolive.ch/2018/01/23/perche-nucleare-salvaguarda-lambiente-parla-comitato-nucleare-ragione/

[3] https://www.reuters.com/article/us-austria-hungary-eu-nuclearpower/austria-to-sue-eu-over-allowing-expansion-of-hungary-nuclear-plant-idUSKBN1FB1FJ

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