A quasi dieci anni dalla pubblicazione dei criteri tecnici di localizzazione, la CNAI è pubblica. Ora un mese di tempo per le autocandidature.
Ci siamo! La CNAI – la Carta Nazionale delle Aree Idonee – è stata finalmente pubblicata ed è ora liberamente accessibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica!
Si tratta di una gestazione quasi decennale, se consideriamo che la Guida Tecnica n.29 di Ispra, riportante i Criteri tecnici di localizzazione dei siti idonei, era stata pubblicata il 4 giugno 2014.
Sulla base di questi criteri era seguita l’elaborazione della CNAPI – la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee – che la SOGIN aveva consegnato ad ISPRA a gennaio 2015. Ne parlavamo con speranza in un nostro primo articolo dedicato a questo tema.
Da quel momento l’iter ha subito numerosi rallentamenti e tortuose deviazioni. Ci sono voluti sei anni prima che il Governo concedesse il nulla osta alla pubblicazione della CNAPI e del progetto preliminare. La successiva consultazione pubblica, avviata il 5 gennaio 2021 e conclusasi il 14 gennaio 2022, ha coinvolto Regioni, Enti locali e portatori di interesse, ed ha visto anche la partecipazione attiva della nostra associazione, che ha contribuito con un proprio scritto alla attività del Seminario Nazionale.
La prima versione di CNAI, elaborata dalla SOGIN a partire dalla CNAPI tenendo in considerazione le osservazioni emerse durante la consultazione, è stata consegnata al Governo il 15 marzo 2022 e da quel momento è stata sottoposta a una valutazione tecnica da parte dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), cui sono seguite richieste di modifiche e ulteriori approfondimenti e integrazioni.
Il tutto, come possiamo notare, ha richiesto un ulteriore anno e nove mesi di tempo, prima che la CNAI venisse definitiva approvata e pubblicata.
Ora cosa accadrà?
Gli enti territoriali hanno trenta giorni per presentare la propria autocandidatura. La grossa novità è che questa possibilità è aperta non solo ai Comuni le cui aree sono presenti nella CNAI (51 aree, rispetto alle 67 originarie della CNAPI) ma ad ogni altro Comune potenzialmente interessato. In questo secondo caso SOGIN e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica avvieranno una rivalutazione del territorio per verificarne l’idoneità.
La strada è finalmente in discesa?
E’ presto per dirlo. La storia del Deposito Nazionale ci ha di fatto abituato a interminabili periodi di attesa, che hanno purtroppo alimentato ed esacerbato le resistenze e le opposizioni, invece che ammorbidirle.
Riportiamo quanto avevamo scritto nel 2022: <<Festeggiamo ogni passo avanti nella speranza che nel frattempo sia maturata nei cittadini una maggiore consapevolezza sull’importanza di quest’opera e sulla sua utilità sociale e ambientale. Confidiamo che anche gli amministratori e i nostri rappresentanti politici sappiano agire con responsabilità, senza cavalcare o alimentare le paure dei cittadini, bensì cogliendo e comunicando le opportunità e i benefici che questa infrastruttura potrà portare sul territorio nel corso dei prossimi decenni. Certo, ci vuole un pizzico di coraggio e molta, molta lungimiranza. Doti rare, in questi tempi, e quanto accaduto negli ultimi 12 mesi non ci lascia molto fiduciosi. Ma chissà, che per una volta qualcuno non riesca a stupirci per davvero.>>
Sarà la volta buona?
Per maggiori informazioni sul Deposito Nazionale:
– La sezione del nostro sito dedicata al tema: https://nucleareeragione.org/speciale-deposito-nazionale/
– Le nostre videoFAQ.
– Il sito della SOGIN: https://depositonazionale.it/

a mio parere ci vorrà ancora qualche tempo, molti adesso stanno festeggiando perché anche Caorso ha fatto un passo indietro.
I nimby di ogni età insieme alle varie associazioni ambientaliste faranno opposizione ovunque in Italia