Dalla CNAPI alla CNAI: un passo avanti per il Deposito Nazionale!

E’ di oggi la notizia che la SOGIN ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica la proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) ad ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi.
La CNAI è stata elaborata a partire dalla CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee) tenendo in considerazione i contenuti e gli esiti della consultazione pubblica avviata il 5 gennaio 2021 e conclusasi lo scorso 14 gennaio, al termine di un lungo percorso nel quale è stata promossa un’ampia partecipazione da parte dei cittadini e dei soggetti interessati.   
Come associazione abbiamo seguito con grande attenzione tutte le fasi della consultazione, dandone ampio risalto sui nostri canali, attraverso articoli, interviste, dirette e una serie di video esplicativi che rispondevano ai quesiti più frequenti, relativamente al tema della gestione dei rifiuti nucleari. 
Il Comitato Nucleare e Ragione ha anche partecipato attivamente ai lavori del Seminario Nazionale, attraverso la trasmissione di una contributo scritto.

Ora cosa accadrà?
La norma prevede che il Ministero della Transizione Ecologica, acquisito il parere tecnico dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), approvi e pubblichi  il documento.
Tutto questo sarà finalizzato a raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di Regione ed Enti Locali, con l’obiettivo di arrivare ad una decisione condivisa in merito alla localizzazione del sito, nel quale realizzare il Deposito Nazionale.

Andrà tutto liscio?
Aspettiamo da tanto tempo questa infrastruttura, e festeggiamo ogni passo avanti nella speranza che nel frattempo sia maturata nei cittadini una maggiore consapevolezza sull’importanza di quest’opera e sulla sua utilità sociale e ambientale. Confidiamo che anche gli amministratori e i nostri rappresentanti politici sappiano agire con responsabilità, senza cavalcare o alimentare le paure dei cittadini, bensì cogliendo e comunicando le opportunità e i benefici che questa infrastruttura potrà portare sul territorio nel corso dei prossimi decenni.
Certo, ci vuole un pizzico di coraggio e molta, molta lungimiranza. Doti rare, in questi tempi, e quanto accaduto negli ultimi 12 mesi non ci lascia molto fiduciosi. Ma chissà, che per una volta qualcuno non riesca a stupirci per davvero. 
In fondo, c’è sempre speranza.

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