La CO2 è “per sempre”

di Massimo Burbi

Alcuni mesi fa l’osservatorio NOAA di Mauna Kea nelle Hawaii ha misurato per la prima volta una concentrazione di CO2 in atmosfera sopra le 420 parti per milione (ppm) [1].

Concentrazione della CO2 atmosferica misurata dal Mauna Loa Observatory, misura diretta dal 1958 a oggi [1]

Può sembrare un numero come tanti, magari di quelli importanti come il prezzo del petrolio o lo spread, ma che entrano nel ciclo delle notizie per qualche giorno o settimana per poi sparire lasciando il posto alla solita crisi di governo o al divorzio di qualche calciatore. Come si fa a spiegare che questo numero è diverso?

Cominciamo da qui: la CO2 è il termostato del nostro pianeta, per centinaia di migliaia di anni non ha mai superato le 300 ppm, prima che iniziassimo a bruciare combustibili fossili se ne stava tranquilla intorno alle 280 ppm [2], in poco più di un secolo siamo riusciti a portarla a livelli che non si vedevano sulla Terra da più di 3 milioni di anni, significa che stiamo entrando in una fase che non ha precedenti nella “breve” storia della nostra specie, che esiste da circa 200,000 anni e ha iniziato ad avere insediamenti stabili “solo” 10,000 anni fa (circa) [3].

Concentrazione della CO2 in atmosfera negli ultimi 800,000 anni. Il puntino in altro a destra è il livello raggiunto nel 2021 [2]

Certo, il clima ci mette tempo per rispondere ad un’impennata di CO2 così rapida, ma i dati del passato ci danno un’idea di dove stiamo andando: 3 milioni di anni fa la temperatura media della Terra era 2.5-4°C più alta rispetto all’era pre-industriale [4]. Sembra poco? non lo è, quello che stiamo già osservando in termini di eventi estremi e spostamento delle zone climatiche è il prodotto di un incremento di “solo” 1°C rispetto allo stesso periodo [5]. I dati paleoclimatici ci dicono anche che in quel periodo il livello del mare era 15-25 metri più alto a quello attuale [6], che non vuol dire che avremo più case con vista mare, come ha detto di recente [7] un ex presidente USA che proponeva di curare il COVID con le iniezioni di disinfettante [8], ma che le nostre città costiere la vista mare ce l’avranno subacquea. Nessuno sa esattamente quanto ci metteranno i ghiacci dell’Antartide o della Groenlandia a sciogliersi, non succede certo in 10 o 20 anni, ma è un processo che una volta in moto non può essere fermato. Una cosa che sappiamo è che la velocità di innalzamento del livello del mare dovuto a questo fenomeno è già raddoppiata due volte nell’ultimo secolo [9], si chiama crescita esponenziale, il genere di cosa che tendiamo ad ignorare finché non diventa un’emergenza, e quando diventa un’emergenza è già troppo tardi.

Sappiamo anche che al momento non disponiamo di tecnologie in grado di “succhiare” la CO2 atmosferica su scala planetaria e che se anche domattina azzerassimo le emissioni, tutta la CO2 che abbiamo già immesso in atmosfera potrebbe essere rimossa solo attraverso processi naturali, il che richiede secoli.

Il primo grafico ci dice che se azzerassimo del tutto le emissioni nel 2030 (non succederà mai), la concentrazione di CO2 atmosferica ci metterebbe fino all’anno 2300 circa per scendere sotto le 350 ppm (che sarebbe comunque il 25% in più dei valori pre-industriali) [10] e circa un altro mezzo grado di riscaldamento nell’arco di qualche decennio sarebbe comunque garantito [11]. Su scala umana si può dire che la CO2 è “per sempre”, il modo suicida in cui stiamo continuando a bruciare carbone e gas avrà conseguenze anche sui figli dei figli di chi deve ancora nascere. 

Anche azzerando del tutto le emissioni nel 2030 servirebbero quasi tre secoli per tornare sotto le 350 ppm di CO2 in atmosfera (linea verde). Raggiungere questo obiettivo nel 2050 vuol dire stare sulla linea rossa. Ogni anno che aspettiamo il picco sale di circa 2 ppm e c’è un prezzo in più da pagare per generazioni. [10]

In sintesi stiamo andando a sbattere contro un muro a bordo di un’auto senza freni: tutto quello che possiamo fare è togliere il piede dall’acceleratore e aspettare che la macchina rallenti da sola mentre il muro si avvicina. Al punto a cui siamo arrivati l’impatto ormai lo avremo in ogni caso, ma possiamo ancora decidere se sarà ad una velocità che ci manda all’obitorio o al pronto soccorso, che non è la stessa cosa. Dipende da quando e quanto velocemente toglieremo il piede dal gas, ma a giudicare dai risultati, con la CO2 che continua ad aumentare al ritmo forsennato di oltre 1 ppm ogni sei mesi [12], lo stiamo ancora schiacciando a tavoletta.

Chi oggi è sui banchi di scuola si farà molto più male di noi contro quel muro, e probabilmente prima o poi ci chiederà perché abbiamo continuato a bruciare combustibili fossili come se niente fosse. Non potremo rispondere che “non lo sapevamo”, perché il legame tra CO2, temperatura del pianeta e livello del mare (secondo grafico [13]) ormai è negato solo da personaggi pittoreschi ai limiti del terrapiattismo. Avremo bisogno di una scusa migliore.

Mezzo milione di anni di CO2, temperatura media globale e livello del mare, tre curve che salgono e scendono insieme, anche se precedentemente la forzante di questa altalena erano le oscillazioni orbitali della Terra. Grazie a noi la CO2 negli ultimi decenni ha toccato vette mai viste sul nostro pianeta da milioni di anni, la temperatura sta seguendo, il livello del mare ha già iniziato a fare lo stesso [13]

L’inclusione definitiva dell’energia nucleare nella tassonomia verde dell’EU [14] è un segno che si sta iniziando a prendere atto che quel pedale è diventato talmente pesante che per sollevarlo abbiamo bisogno di tutte le tecnologie low carbon che abbiamo, che le rinnovabili ci vogliono ma da sole non bastano, come ci ricordano tutti i giorni i risultati fallimentari della Germania [15]. Questo potrà urtare la sensibilità di qualcuno, ma ormai siamo messi troppo male e abbiamo sprecato troppo tempo per poterci ancora permettere che la paura di “mostri” immaginari ci obblighi a difenderci con le mani legate dietro la schiena da quelli veri.

[1][12] https://www.noaa.gov/news-release/carbon-dioxide-now-more-than-50-higher-than-pre-industrial-levels

[2] https://www.climate.gov/news-features/understanding-climate/climate-change-atmospheric-carbon-dioxide 

[3] https://www.science.org/content/article/when-did-humans-settle-down-house-mouse-may-have-answer

[4][6] https://www.climate.gov/news-features/understanding-climate/climate-change-atmospheric-carbon-dioxide?fbclid=IwAR125vCyZT9whUcgC8iabdNyVJFUqB3YhA50zVRWV9YMbvpx4-RXb_z2F_A

[5] https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/global-temperatures

[7] https://www.youtube.com/watch?v=IueVVPNvsUo

[8] https://www.youtube.com/watch?v=zicGxU5MfwE

[9][10] http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/2018/20181206_Nutshell.pdf

[11] https://climate.nasa.gov/faq/16/is-it-too-late-to-prevent-climate-change/?fbclid=IwAR2Pr2PD5mpqBt8SgHw5T7sst3g-YFuJRiKFg0ABjSr1GNd6d44-c9DLJNY

https://www.nature.com/articles/nclimate3357?fbclid=IwAR3QVj_O3IWzQS25y01xlZWZNkOMtICSqAH2CmaVpupKwpxjVZS74C2r1Fg

[12] https://ourworldindata.org/co2-emissions

[13] Adattato da http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/2018/20181206_Nutshell.pdf

[14] https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20220701IPR34365/taxonomy-meps-do-not-object-to-inclusion-of-gas-and-nuclear-activities

[15] https://app.electricitymaps.com/zone/DE

2 pensieri riguardo “La CO2 è “per sempre”

  1. Ritengo che l’energia nucleare sia la più conveniente e sicura a lungo termine sotto tutti i punti di vista, e non ci sia motivo di “fare politica” spicciola né di essere noi a drammatizzare i cambiamenti climatici. Non abbiamo le competenze per sapere quanti secoli impiegherà la CO2 a tornare a bassi valori, stiamo riportando fideisticamente argomenti non tecnici. I fautori delle “energie rinnovabili” hanno validi e solidi motivi per temere il nucleare, che minaccia il loro ricchissimo business, e non saranno mai nostri alleati.

  2. Ogni dato riportato nel post è citato con la relativa fonte (e nello sceglierle c’era l’imbarazzo della scelta). Non si tratta di atti di fede, ma di dati di fatto. Non c’entra la politica, non c’entra la logica dei nemici e degli alleati, non si tratta di “noi” e “loro” (ma poi chi saremmo “noi”?) si tratta semplicemente di prendere atto della realtà, che resta tale indipendentemente da chi la descrive.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: