Si è svolta venerdì scorso, 20 Maggio, nell’usuale cornice del Caffè San Marco a Trieste, la seconda conferenza organizzata dal Comitato Nucleare e Ragione. L’appuntamento, dal titolo “Dalle radiografie alla radioterapia: un viaggio nel mondo delle radiazioni in medicina”, ha visto la partecipazione di tre relatori di eccezionale qualità: la dottoressa Mara Severgnini e la dottoressa Rossella Vidimari, Fisici Medici presso gli Ospedali Riuniti di Trieste, ed il dottor Vittorino Milan, medico radioterapista presso il Centro Tumori del medesimo ospedale.
I relatori hanno rispettivamente trattato nei loro interventi il tema delle radiazioni ionizzanti, siano esse di origine naturale od antropica, ed i loro effetti biologici, per poi descriverne l’utilizzo in campo diagnostico e clinico, con una esauriente disamina delle più moderne tecnologie, con particolare riguardo alla radioterapia in campo oncologico.
Il pubblico, che anche questa volta ha risposto numeroso all’invito, malgrado la giornata afosa invitasse a ben altri programmi, ha potuto di conseguenza avvicinarsi ai concetti spesso ostici di dose, dose equivalente e dose efficace, nonché comprendere che la stessa dose assorbita ha diversi effetti sul corpo umano, a seconda del tipo di radiazione e dell’organo esposto. Sono stati esaminati i diversi effetti delle radiazioni ionizzanti sull’organismo, quelli deterministici (che si verificano con certezza oltre la soglia di 1 sievert di dose assorbita e la cui gravità aumenta con l’aumentare della dose assorbita) e quelli stocastici (la cui probabilità di verificarsi aumenta all’aumentare della dose assorbita, ma senza una soglia minima di sicurezza), e si sono fatti alcuni esempi della dose di radioattività naturale assorbita comunemente dalla popolazione mondiale, a tal proposito mostrando come questa sia fortemente variabile da paese a paese (inalcune zone del Brasile è quattro volte superiore alla media mondiale, senza che per questo sia stata dimostrata alcuna particolare incidenza di malattie radioindotte).
D’altronde, l’uomo ha utilizzato la radioattività in medicina fin dai tempi della scoperta di questo fenomeno, nel corso degli anni migliorando costantemente la tecnologia al fine di massimizzarne i benefici di utilizzo riducendo nel contempo al minimo gli effetti collaterali e dannosi. Le più moderne tecnologie utilizzate ad esempio in campo radioterapico consentono di aggredire un tumore anche se questo letteralmente “circonda” un organo importante e sano, dunque evitando di esporre quest’ultimo alle radiazioni. Grazie a questo costante progresso tecnologico, ha spiegato il dottor Milan, la radioterapia (da sola o abbinata ad intervento chirurgico) ha raggiunto percentuali di successo molto elevate nel contrasto di diversi tipi di tumori.
Il prossimo appuntamento sarà il 7 giugno 2011, alle ore 17.30, sempre al Caffè San Marco, quando il dott. Massimo Vascotto affronterà il tema del gas radon, che da solo costituisce il 42% della radiazione naturale ed è ampiamente diffuso nelle nostre case.


