di Elena Arigliani
Il cambiamento climatico è un fenomeno globale che rappresenta uno dei più grandi rischi che la nostra società sta affrontando. Da anni, governi ed imprese si impegnano attivamente nella prevenzione e nella mitigazione degli impatti del cambiamento climatico, le cui conseguenze sono visibili già oggi.
In questo contesto, l’industria nucleare è chiamata a rispondere con tempestività alle sfide urgenti derivanti dall’aumento delle temperature e dalle sue conseguenze. Il recente rapporto dell’IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), intitolato “Climate Change and Nuclear Power 2022”, ci mette in guardia sul crescente impatto e la maggiore intensità dei rischi climatici che le centrali nucleari dovranno affrontare. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che il settore nucleare sta già agendo in modo proattivo per garantire che le centrali siano pronte ad affrontare l’evoluzione del clima e dei rischi ambientali. Le conclusioni chiare e dettagliate di tale documento sono la conferma di quanto già pubblicato nel 2021 dalla Nuclear Energy Agency in “Climate Change: Assessment of the Vulnerability of Nuclear Power Plants and Approaches for their Adaptation”.
Come emerge da tali documenti, l’industria nucleare ha riconosciuto in modo preventivo l’importanza di adeguarsi ai cambiamenti climatici. Già nella fase di progettazione delle centrali nucleari, vengono attentamente considerati i rischi legati al cambiamento climatico, tra cui l’innalzamento del livello del mare, le temperature estreme e altri eventi climatici estremi. Questo approccio si applica sia alle nuove centrali che a quelle esistenti, dimostrando l’attenzione costante alla sicurezza e alla resistenza delle strutture.
L’adattamento alle nuove condizioni climatiche è un aspetto cruciale dell’operatività delle centrali nucleari. Gli operatori delle reti energetiche stanno integrando dati e scenari climatici dettagliati per adeguare il monitoraggio e le operazioni delle centrali, garantendo una produzione stabile ed affidabile. Inoltre, gli studi di impatto condotti da enti come RTE (Réseau de Transport d’Électricité, “Rete di trasmissione dell’energia Elettrica”) in Francia, rivelano un quadro promettente: il settore nucleare non solo si sta adattando con successo agli effetti dei cambiamenti climatici, ma sta anche spingendo verso soluzioni innovative. Un punto di rassicurante evidenza è l’investimento in tecnologie che riducono la dipendenza dall’acqua per il raffreddamento. Sistemi innovativi come il raffreddamento ad aria testimoniano l’impegno tangibile nel cercare soluzioni sostenibili per le sfide climatiche.
Inoltre, la collaborazione con governi e autorità regolatorie rappresenta anch’essa un aspetto cruciale. Un quadro normativo ben strutturato è essenziale per facilitare gli investimenti necessari all’adattamento alle nuove condizioni climatiche. Affrontare i cambiamenti climatici richiede infatti un approccio integrato che coinvolge l’intero sistema energetico per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di energia a livello nazionale.
Un esempio tangibile è rappresentato dal progetto ADAPT di EDF (Électricité de France), presentato all’Autorité de Sûreté Nucléaire (ASN, Autorità di Sicurezza Nucleare) nel 2023. Questo progetto, proiettato nel lungo termine, mira a preparare le centrali nucleari al contesto climatico in evoluzione, integrandosi con il processo di riesame periodico. L’attenzione al dettaglio è evidente: l’ASN ha rilevato, davanti alla commissione delle finanze del Senato, che il cambiamento climatico altera i fattori climatici che potrebbero influenzare un sito nucleare, richiedendo l’adeguata considerazione da parte dell’operatore. Ad esempio, dal punto di vista della sicurezza, l’operatore deve assicurare che la temperatura dell’aria all’interno dei locali non superi la massima temperatura ammissibile per gli equipaggiamenti fondamentali per la sicurezza in caso di ondata di calore. Deve inoltre garantire che durante periodi di siccità e bassi livelli idrici, i reattori abbiano sempre a disposizione una quantità sufficiente di acqua per il raffreddamento del combustibile. L’operatore deve anche considerare il rischio di inondazione per le installazioni costiere.
I livelli di rischio cui devono far fronte le centrali nucleari sono quindi soggetti a una revisione ogni dieci anni nell’ambito dei riesami periodici, integrando il cambiamento climatico nella valutazione.
Il cambiamento climatico ha anche conseguenze sull’impatto ambientale delle centrali nucleari. Per le unità con sistemi di raffreddamento a circuito aperto (senza torri di raffreddamento ad aria), la diminuzione del flusso d’acqua di un corso d’acqua utilizzato per il raffreddamento può causare un aumento della temperatura dell’acqua a valle di alcuni gradi al di sopra delle soglie stabilite per la protezione degli ecosistemi acquatici. Questo può influenzare la dispersione degli effluenti liquidi provenienti dai reattori e quindi aumentare le concentrazioni di sostanze chimiche e radioattive nell’ambiente.
Al fine di gestire adeguatamente l’effetto di tali situazioni sull’ambiente, le condizioni di rilascio delle installazioni sono regolate da decisioni dell’ASN, adattate a ciascuna centrale nucleare.
L’ASN sottolinea quindi, la necessità di adottare una visione a medio e lungo termine degli effetti del cambiamento climatico e promuove un approccio territoriale per affrontare gli effetti potenzialmente cumulativi legati alla presenza di più siti nucleari in un medesimo bacino idrografico. Nel breve termine, l’ASN ha richiesto ad EDF di prevedere come affrontare le possibili situazioni di caldo e siccità nelle prossime estati, sulla base delle esperienze dell’anno 2022.
In conclusione, l’industria nucleare sta dimostrando un impegno tangibile nell’affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. Le strategie adottate, basate su solide basi scientifiche e su un approccio preventivo, riflettono la volontà di garantire un approvvigionamento energetico sicuro, affidabile e sostenibile, mentre si contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico.
Riferimenti

Una opinione su "Energia nucleare: prospettiva chiara e innovativa contro il cambiamento climatico"