[Japan Atomic Energy Agency (JAEA) @ campus festival “Banyo-Sai”]
Ogni anno presso il Fukushima National College of Technology viene organizzato un festival del campus. Questo particolare evento viene chiamato “Banyo-Sai”.
L’anno scorso c’erano anche quelli della JAEA.
I tecnici hanno aiutato gli studenti a rispondere alle domande dei visitatori sulle radiazioni, e ad esporre i risultati delle osservazioni compiute utilizzando delle camere a nebbia. Gli studenti si sono anche cimentati nell’esaminare l’esposizione interna alle radiazioni dei visitatori e nel misurare vari campioni ambientali. Il team della JAEA si è infatti portato dietro un Whole-Body Counter Car ed un “Laboratorio Mobile”. Gli studenti non hanno improvvisato. Infatti, prima del festival, il personale JAEA li ha opportunamente istruiti sul funzionamento delle macchine permettendo che acquisissero un minimo di pratica. In questo modo il giorno della festa, gli studenti si sono potuti muovere in modo indipendente, prendendosi in carico sia la spiegazione tecnica che il funzionamento delle apparecchiature.
Una delle grandi attrattive del festival è stato l’introduzione all’utilizzo della camera a nebbia. Circa un centinaio di bambini sono stati coinvolti ed hanno preso confidenza con questo “strano aggeggio”.
Altro punto forte il Whole-Body Counter Car.
Nelle foto qui sotto si vedono alcuni studenti mentre gestiscono il tutto assicurandosi del corretto funzionamento degli strumenti e di rispondere alle tante domande di grandi e piccoli.

Ora, per chi non lo sapesse la camera a nebbia è uno strumento di rivelazione di particelle ideato da Charles Thomson Rees Wilson nel 1899 e successivamente perfezionato. Rimane comunque molto “grezzo”. Consiste, infatti, in una scatola a tenuta ermetica contenente aria satura di vapore acqueo e collegata, mediante un condotto, ad un cilindro entro il quale scorre un pistone (stantuffo). Azionando il pistone (lo si fa scattare) si provoca nella camera un’espansione adiabatica del vapore. Il vapore passa, quindi, allo stato instabile di soprassaturazione. In tali condizioni una qualsiasi particella carica elettricamente penetrando nella scatola ionizza gli atomi con i quali si scontra e crea, lungo il proprio tragitto, una “scia” di nuclei di condensazione (atomi ionizzati), attorno ai quali il vapore soprassaturo si raccoglie a formare minuscole goccioline (nebbia). Questa traccia può essere fotografata attraverso una parete trasparente della scatola, e da essa si può risalire, con particolari accorgimenti, alla determinazione della natura della particella che l’ha generata.
Il Whole-Body Counter Car, invece, è uno strumento completamente diverso, dotato di un contatore total-body (WBC) in grado di misurare le dosi di radiazioni sia all’interno che sulla superficie del corpo. Si tratta di uno strumento ingombrante ma anche facilmente trasportabile, ed infatti è usato per il controllo delle dosi interne per abitante nella prefettura di Fukushima spostandolo di zona in zona. Queste misure sono state ripetute più e più volte negli ultimi quattro anni, per tenere giustamente monitorata la salute di quanti vivono là (sia quelli non evacuati sia quelli ritornati in seguito alla riduzione delle zone di esclusione).
I controlli oltre che frequenti sono obbligatori. Dunque, gli abitanti conoscevano già il Whole-Body Counter Car: se lo ritrovano spesso presso le strutture pubbliche vicino alle loro case.
Tuttavia, si racconta di code davanti alla reception della cabina. Questo perché molti, anche se sottoposti a continui controlli non hanno ancora ben capito che cosa viene loro controllato – oppure non glielo hanno spiegato come si deve. Dunque, un po’ di curiosità ed anche un po’ di ansia permangono. I risultati delle misurazioni sono stati ampiamente illustrati sia dagli studenti che dal personale JAEA. I visitatori sono tornati a casa più consci dei rischi reali per la loro salute e rassicurati dai risultati delle misurazioni – almeno in gran parte: purtroppo la paura delle radiazioni è un problema serio, nient’affatto trascurabile.
Infine, gli studenti sono stati dotati di un “Laboratorio Mobile” con rilevatore a semiconduttore (Germanio), ed hanno effettuato misure della radioattività del suolo e delle acque insieme ai visitatori.
Lo staff JAEA comprendeva membri del Fukushima Environmental Safety Center, del Nuclear Plant Decommissioning Safety Research Establishment, e del Fukushima Fuels and Materials Department (Oarai Research and Development Center).
Durante la festa, il personale JAEA ha colto l’occasione per esporre i risultati dell’ultima indagine sanitaria svolta nella prefettura di Fukushima. Hanno, dunque, illustrato le ricerche sulle dinamiche ambientali che vengono effettuate per identificare il comportamento migratorio del cesio radioattivo nel suolo, e quelle per lo smantellamento della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Tra i visitatori è stata riscontrata ammirazione per il lavoro svolto dagli studenti e soddisfazione per quanto illustrato dai tecnici JAEA. Molti hanno espresso la loro riconoscenza.
La JAEA ha dichiarato che continuerà a sostenere gli studenti in questo tipo di attività.
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