di Pierluigi Totaro
Le due mozioni approvate dalla Camera dei Deputati nella giornata del 9 maggio (la prima presentata da Forza Italia, la seconda dal gruppo Azione-IV), rappresentano un potenziale punto di svolta nel dibattito politico italiano sul tema dell’energia.
Dopo molto tempo sembra infatti concretizzarsi la volontà di riportare il nucleare al centro del dibattito, valutando il suo possibile contributo al mix energetico nazionale.
Si tratta per ora di una lista di buoni propositi, ma la strada tracciata è quella giusta e corrisponde significativamente a quanto il Comitato Nucleare e Ragione da sempre auspicava fin dal suo atto costitutivo, e che con il documento “Una Costituzione Energetica per l’Italia”, edito nel 2012, e le successive pubblicazioni, aveva già portato all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica.
È innanzitutto positivo ravvisare una convergenza nelle due mozioni – seppur con sfumature differenti – in merito alla rilevanza degli obiettivi di decarbonizzazione e al fatto che questi non possano essere perseguiti senza un’attenta analisi che prenda in considerazione tutte le possibili opzioni tecnologiche a basse emissioni, classificate come sostenibili da parte della comunità scientifica e inserite come tali nella Tassonomia Europea. Via libera pertanto alle tecnologie nucleari, per le quali si auspica non solo un maggiore sostegno in ricerca e sviluppo, ma anche la concreta adozione di iniziative di carattere normativo, a livello nazionale ed europeo, per sostenere la messa in esercizio di centrali nucleari con le migliori tecnologie attualmente disponibili, ovvero quelle a fissione di “terza generazione avanzata”.
Altrettanto significativa è l’importanza attribuita in entrambi i documenti alla necessità di una campagna informativa, basata sui dati scientifici, che evidenzi limiti e vantaggi delle diverse fonti energetiche, dissipando pregiudizi e condizionamenti ideologici. Come non notare, in questo caso, una perfetta assonanza con le finalità statutarie della nostra associazione, la dove ci impegnamo a promuovere <<il raggiungimento di un’equilibrata strategia di approvvigionamento energetico della quale i cittadini siano resi partecipi e consapevoli, attraverso la fruizione delle basi scientifiche e tecnologiche delle diverse fonti di energia, del loro impatto sulla salute e sull’ambiente e del loro costo economico>>? Su questo aspetto continueremo a dare il nostro contributo, e offriamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e le amministrazioni nazionali e locali.
La mozione di Azione-IV impegna il Governo anche su un’altra questione decisamente importante, e in merito alla quale è auspicabile che tutte le forze politiche trovino presto un accordo e definiscano senza tentennamenti una tabella di marcia concreta: l’iter di localizzazione e realizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. L’Italia ha già perso troppo tempo, e troppo poco è stato fatto per informare le popolazioni e costruire – sulla base delle evidenze scientifiche – quel consenso e quel clima di fiducia necessari affinché l’opera venga accettata dalle comunità locali e realizzata in tempi brevi. Anche su questo il Comitato Nucleare e Ragione è pronto a fare la propria parte, contribuendo ad agire sul territorio con la propria attività di divulgazione.
In conclusione, cogliamo con estremo favore questo primo significativo passo avanti rappresentato dalle due mozioni approvate in Parlamento, e auspichiamo che nei prossimi mesi si miri a ricercare non lo scontro ideologico, ma il massimo della convergenza e del dialogo, anche con quelle forze politiche che ancora manifestano posizioni di rifiuto preconcetto. Non è più tempo per i calcoli elettorali: è necessario iniziare a ragionare, tutti insieme, sulle soluzioni a lungo termine, e passare presto dalle parole ai fatti. Noi ci siamo.
Una opinione su "Due mozioni in Parlamento aprono al nucleare: il nostro commento"