Guarapari: Sabbie del benessere… radioattive

di Massimo Burbi

In Brasile c’è una spiaggia “speciale”, tanto che la città che la ospita, Guarapari, è meta ogni anno di migliaia di turisti attirati dalla sua sabbia a cui si attribuiscono addirittura poteri curativi.
“La Stampa”, qualche anno fa, ha dedicato un intero articolo alle “sabbie del benessere” di Guarapari, definite “un vero e proprio rimedio naturale grazie alla particolare concentrazione di un minerale benefico chiamato monazite” [1]. Insomma, cosa aspettiamo? tutti a fare le sabbiature a Guarapari. 
Prima di chiudere la valigia una breve informazione di viaggio: il “minerale benefico chiamato Monazite” è radioattivo e non è certo un segreto: le spiagge di Guarapari sono studiate da decenni [2][3] perché sono tra i posti più radioattivi del pianeta.

Tempo fa ho messo le mani su un piccolo campione di sabbia di Monazite di meno di due grammi, proveniente non dal Brasile ma dall’India, appena un paio di grammi, ma abbastanza per fare uno spettro gamma. Gli elementi radioattivi decadono emettendo radiazione alfa (ovvero nuclei di elio, formati da due protoni e due neutroni) oppure radiazione beta (elettroni o positroni). Dopo il decadimento, il nucleo si trova spesso in uno stato eccitato e deve emettere uno o più raggi gamma per raggiungere il suo stato fondamentale. Ogni radionuclide emette sempre raggi gamma della stessa energia, che diventano la sua firma.  Analizzare lo spettro della radiazione gamma permette quindi non solo di capire quanta radioattività c’è, ma anche qual è la causa. Nel caso della Monazite il risultato è chiaro: Torio 232 [4].

Spettro gamma di un campioncino di sabbia di Monazite. I picchi sono quelli tipici della serie del Torio 232

Quanto sono radioattive le spiagge di Guarapari? Capiamolo con un po’ di numeri, usando sempre la stessa unità di misura per evitare confusione:

Un abitante della Terra assume dall’ambiente una dose media annua di radiazioni di circa 2.400 µSv (2.400 microsievert, unità di misura dell’effetto biologico delle radiazioni ionizzanti), che include raggi gamma, raggi cosmici, inalazione di Radon e ingestione di cibi [5], con variazioni importanti da una località all’altra.

Una TAC comporta una dose che può arrivare a circa 10.000 µSv [6].

Per i lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, come ad esempio chi lavora nelle miniere di uranio o nelle centrali nucleari, l’ICRP raccomanda di non andare oltre 20.000 µSv all’anno, come media su 5 anni, senza superare i 50.000 µSv in un singolo anno [7].

Per i liquidatori che hanno lavorato alla messa in sicurezza della centrale di Chernobyl tra il 1986 e il 1987 è stata stimata una dose media di circa 100.000 µSv [8] (chi è intervenuto nei primissimi giorni ha preso dosi più alte).

Starsene sdraiati su certe spiagge di Guarapari comporta retei di dose da 30 a 60 µSv all’ora dal solo fondo ambientale di radiazione gamma [9][10], valori 500-1.000 volte superiori alla media e paragonabili a quelli di molte aree della foresta rossa [11], la parte più radioattiva della zona di esclusione di Chernobyl. 
Vivere su quelle spiagge giorno e notte per un anno, vorrebbe quindi dire prendere una dose tra 250.000 e 500.000 µSv dal solo fondo ambientale, eppure a nessuno viene in mente di chiuderle al pubblico, anzi, come abbiamo visto, godono della fama di “spiagge della salute” e di buona stampa, la stessa stampa che parla di “incubo” [12] quando, dopo un incendio, nei dintorni di Chernobyl si rilevano livelli di radiazioni decine di volte inferiori [13] che svaniscono nel giro di qualche ora [14].

Perché Chernobyl ci terrorizza e a Guarapari andiamo in vacanza? Come sempre la parola magica è “naturale”, la radioattività di Guaraperi è naturale, quella di Chernobyl no. L’effetto biologico delle radiazioni dipende però dalla dose e non dagli aggettivi che possiamo mettergli accanto.
E a Guarapari non mancano nemmeno occasioni di “contaminazione” e di esposizione interna per ingestione accidentale, con i turisti che mangiano liberamente sulla spiaggia, magari con mezzo corpo coperto di sabbia, mani comprese. 

Spettro gamma di un campione di minerale di Monazite proveniente dal Madagascar. Anche in questo caso sono visibili i picchi tipici della serie del Torio 232

Il tempo di dimezzamento del Cesio 137 è di 30 anni [15], quindi passeranno generazioni prima di vederlo sparire da Chernobyl e dintorni, ma sarà un battito di ciglia rispetto ai 14 miliardi di anni che occorreranno al Torio 232 solo per dimezzarsi [16]. Tra circa 5 miliardi di anni, quando il nostro Sole morirà diventando prima una gigante rossa e poi una nana bianca, inghiottendo e vaporizzando Mercurio, Venere e probabilmente la Terra [17], la radioattività del Torio 232 sarà diminuita di appena 20% rispetto a oggi.

A meno che non ci costruiscano sopra, le “spiagge del benessere” 100% naturali di Guarapari saranno ancora radioattive ai livelli di oggi quando del Cesio di Chernobyl sarà rimasta traccia solo nei libri di storia antica.

[1] https://www.lastampa.it/mare/2018/08/25/news/guarapari-le-sabbie-brasiliane-del-benessere-1.34040671/

[2] https://www.unscear.org/docs/publications/1977/UNSCEAR_1977_Report.pdf

[3] https://www.unscear.org/docs/publications/2000/UNSCEAR_2000_Annex-B.pdf

[4] https://pubs.usgs.gov/of/2004/1050/thorium.htm

[5] http://www.fisicaweb.org/doc/radioattivita/geiger%20muller/taratura.pdf?fbclid=IwAR35qKy6L3Y66u8CVP2-MMKtldmmyxjxNHeehRONchjmdf0ZRgU8dtkgXj0

[6] https://www.gov.uk/government/publications/medical-radiation-patient-doses/patient-dose-information-guidance

[7] http://icrpaedia.org/Dose_limits

[8] https://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf (Pagina 470, Punto 81)

[9] https://pdfs.semanticscholar.org/8168/71ec74982c760be32b0e2f3f1dc6a7ddd305.pdf

[10] https://www.unscear.org/docs/publications/2000/UNSCEAR_2000_Annex-B.pdf (Pagina 121, Tabella 11)

[11] https://www.bbc.com/news/science-environment-47227767?fbclid=IwAR2KQUhLsJFoGWbKYZEwKP_hOS4JW5Ezt9ENZi9Ol1GmUln4tcoCBBoyLWA

[12][13] https://www.agi.it/estero/news/2020-04-06/ucraina-rogo-chernobyl-radiazioni-8242213/

[14] https://www.facebook.com/egor.firsov/posts/3396617483687911 (post della stessa persona che diede l’allarme)

[15] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=550137

[16] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=900232

[17] https://science.nasa.gov/sun/facts/

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