Visita al LENA di Pavia: conoscere da vicino la ricerca nucleare italiana

di Francesco Bussola

Il 2 Luglio 2025, un gruppo di soci del Comitato Nucleare e Ragione ha visitato il Centro di Ricerca LENA (Laboratorio Energia Nucleare Applicata) dell’Università di Pavia, sede del reattore di ricerca Triga Mark II. La visita è rientrata tra le iniziative promosse dal Comitato per favorire la conoscenza diretta delle infrastrutture nucleari italiane e delle molteplici applicazioni civili dell’energia nucleare.

All’ingresso del Centro ci hanno accolto con grande disponibilità e cortesia il direttore del LENA, dott. Andrea Salvini, e il dott. Gabriele Malinverni. A farci da guida era il dott. Andrea Gandini, che ha illustrato la storia e le attività del Centro e ci ha accompagnati nella visita al reattore e alla sala di controllo. Il gruppo di partecipanti era composto da circa venti soci.

Il LENA: un centro al servizio della ricerca, della formazione e dell’innovazione

Il Laboratorio Energia Nucleare Applicata è un Centro Servizi Interdipartimentale dell’Università degli Studi di Pavia e gestisce il reattore nucleare Triga Mark II – un reattore ad acqua leggera progettato e costruito dalla General Atomics. Il centro ospita inoltre un ciclotrone, impiegato per finalità didattiche e di ricerca. Queste infrastrutture sono messe a disposizione di ricercatori dell’Ateneo e di altri enti pubblici e privati per attività di ricerca applicata, didattica e trasferimento tecnologico.

La costruzione del reattore iniziò nel 1964 e la sua prima criticità fu registrata il 15 novembre 1965. Da allora, il reattore ha operato alla massima potenza di 250 kW per circa 35.000 ore complessive. Le barre di combustibile sono ancora quelle originali del 1965 e il consumo totale di uranio-235 in quasi cinquant’anni di attività è stato pari a circa 400 grammi.

Durante la visita abbiamo potuto osservare direttamente gli elementi di combustibile, ispezionabile dalla sommità del reattore, il riflettore, il portacampioni rotante, la grafite della colonna termica e uno dei canali orizzontali di irraggiamento recentemente progettati.

La visita ha intrecciato spiegazioni tecniche, storia operativa e applicazioni scientifiche del reattore. Abbiamo iniziato dalla sala di controllo, che conserva ancora l’impostazione originale del 1965, arricchita nel tempo da aggiornamenti ai pannelli e ai sistemi di monitoraggio. Questo ambiente, sobrio e funzionale, racconta più di ogni parola la continuità storica e l’affidabilità dell’impianto.

La tappa più suggestiva è stata senza dubbio l’affaccio sulla piscina del reattore. Con la vasca aperta e l’impianto spento, abbiamo potuto osservare dall’alto le barre di combustibile immerse, insieme ai materiali irraggiati posizionati nei pozzi di raffreddamento. Ci è stato spiegato che il reattore è dotato di diversi canali di irraggiamento che permettono, ad esempio, di esporre tessuti biologici a flussi neutronici controllati per studiarne il comportamento: una tecnica preziosa in ambito medico e radiobiologico.

Nel centro, inoltre, si producono radioisotopi a scopo sanitario, tra cui l’Argento-111, il Palladio-109 e il Boro-11, quest’ultimo oggetto di ricerca nell’ambito della terapia BNCT. Le collaborazioni scientifiche del LENA spaziano dall’INFN a Euratom, a conferma del suo ruolo strategico a livello nazionale e internazionale.

Non è mancata una riflessione sulla sicurezza. Al LENA si svolgono periodicamente simulazioni di allarme nucleare, non solo per preparare il personale a scenari emergenziali specifici, ma anche per rafforzare le competenze nella gestione di situazioni critiche in generale, come piccoli incendi o incidenti tecnici. È un ulteriore esempio di come una struttura di ricerca possa coniugare responsabilità e innovazione.

Le attività del LENA contribuiscono in modo diretto alla ricerca medica, alla sicurezza nucleare e alla formazione di operatori qualificati, costituendo un patrimonio scientifico strategico per il Paese. Vanno inoltre lodati per il loro impegno divulgativo: il Centro accoglie ogni anno migliaia di visitatori, tra cui gruppi scolastici, studenti universitari e semplici cittadini, oltre che realtà come la nostra. La corretta e trasparente comunicazione delle attività di ricerca in ambito nucleare rappresenta un valore aggiunto per la comunità scientifica e per la cittadinanza nel suo complesso.

La visita al LENA dimostra che il nucleare in Italia è anche ricerca, salute, formazione e innovazione tecnologica. In un momento in cui si torna a parlare di nucleare, è fondamentale valorizzare i centri che da decenni operano con competenza e continuità.

Ringraziamo lo staff del LENA per l’accoglienza e la disponibilità dimostrata. Esperienze come questa rafforzano il ruolo del Comitato Nucleare e Ragione nel promuovere un confronto informato, concreto e appassionato sul presente e sul futuro dell’energia nucleare in Italia.

2 pensieri riguardo “Visita al LENA di Pavia: conoscere da vicino la ricerca nucleare italiana

  1. Bellissima iniziativa. A saperlo sarei venuto anche io.

    Come si fa a sapere in anticipo di queste belle iniziative che fate e non invece saperle dopo dal bollettino?

    1. Buongiorno Alessandro, ti ringraziamo per le parole di apprezzamento!
      Questo tipo di iniziative sono organizzate esclusivamente per i soci del Comitato Nucleare e Ragione, pertanto ne diamo comunicazione preventiva solamente agli associati. Se sei interessato a partecipare ai prossimi eventi, puoi considerare la possibilità di iscriverti! Trovi tutte le informazioni qui: Iscrizioni al Comitato Nucleare e Ragione – Nucleare e Ragione

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