Perché non devi preoccuparti se il tuo sale da cucina è radioattivo

di Massimo Burbi

Se parli di radioattività nei cibi vengono subito in mente le banane, esiste addirittura un’unità di misura della dose da radiazioni espressa in banane (la BED, ovvero Banana Equivalent Dose) che si basa sul fatto che mangiando una banana si assorbe una dose di circa 0.1 μSv [1].

Le banane sono radioattive perché contengono potassio, e dove c’è potassio c’è anche il suo isotopo radioattivo, il potassio 40 (da qui in poi K40), che ne costituisce appena lo 0.012%, ma è sufficiente a far avvenire circa 31 decadimenti radioattivi al secondo in ogni grammo di potassio [2].

L’89% di questi decadimenti trasforma il K40 in calcio 40 tramite l’emissione di una particella beta (elettrone), mentre nell’11% dei casi il K40 diventa argon 40 per cattura elettronica emettendo un fotone gamma da 1461 keV [3].

Il corpo umano contiene circa 2 grammi di potassio per ogni Kg di peso, una persona di 70 kg ha quindi al suo interno poco meno di 150 grammi di potassio e dato che in ogni grammo di potassio avvengono 31 decadimenti radioattivi al secondo, quella persona di 70 kg ha circa 4500 decadimenti radioattivi di K40 che avvengono all’interno del suo corpo ogni secondo della sua vita, di cui circa 500 con emissione di un raggio gamma [4], oltre ad averne circa altri 3000 al secondo di carbonio 14 [5], che messi tutti insieme costituiscono più o meno il 10% della nostra dose equivalente quotidiana da radiazioni [6].

Nelle banane c’è abbastanza potassio da causare circa 130 decadimenti radioattivi al secondo in ogni kg [7], vuol dire che dobbiamo smettere di mangiare banane? No, perché la dose associata ad una banana (0.1 μSv) è più o meno l’1% della dose dovuta a radiazioni che una persona prende in media ogni giorno [8].

Ma facendo la spesa possiamo imbatterci in alimenti anche più radioattivi della banana, ad esempio il sale iposodico, ovvero sale in cui il cloruro di sodio (NaCl) è in buona parte sostituito da cloruro di potassio (KCl), con benefici nutrizionali che non sta a me discutere qui [9].

Confezione di sale iposodico usata per la misura dello spettro gamma. Contiene il 28.5% di potassio.

Quando ho scoperto che al supermercato potevo comprare un sale che contiene poco meno del 60% di cloruro di potassio me ne sono subito procurato una confezione per testarlo. E’ bastato avvicinarci un Geiger per avere un numero di conteggi 4-5 volte più alto di quelli dell’ambiente, quasi tutti da radiazione beta, ma valeva comunque la pena di provare a fare uno spettro gamma. Dopo 16 giorni di misura all’interno di una camera scudata, con sottrazione dell’ambiente, il risultato è quello che si vede nell’immagine, con un picco di K40 a 1461 keV forte e chiaro.

Spettro gamma del sale iposodico, risultato di una misura di 16 giorni.

Ma allora il sale iposodico è pericoloso? Facciamo due conti, un Kg di quel sale contiene 285 g di potassio, che equivalgono più o meno a 9000 decadimenti al secondo in ogni Kg, ovvero oltre 60 volte più decadimenti al chilo delle banane, quindi prendiamo il sale e lo buttiamo di corsa nel sacchetto delle scorie? Calma, prima chiediamoci: quanto sale consumiamo al giorno?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno bisognerebbe consumare non più di 5 grammi di sale da cucina [10], mentre una banana, al netto della buccia, pesa 100-120 grammi, il che vuol dire che la dose aggiuntiva dovuta al consumo quotidiano di sale iposodico non è poi così diversa da quella che viene dal mangiare una banana al giorno, e tutto questo al netto del fatto che il nostro organismo è in grado di regolare quanto potassio è presente nel nostro corpo [11]. 

Se qualcuno avrà problemi dal consumo di sale iposodico non sarà a causa delle radiazioni.

Per finire, qui sotto c’è un breve video in cui il mio Geiger è alle prese con un sacchetto di sale iposodico e con uno contenente suolo delle alpi del Piemonte con contaminazione da Chernobyl. Questo non per paragonare Chernobyl con il sale da cucina, perché Chernobyl è stato un evento nefasto che ha causato dei morti (anche se meno di quanti molti pensino [12][13]), ma perché quando tiro fuori questi due sacchetti le persone tipicamente trovano innocuo (con buona ragione) il primo, mentre non vogliono nemmeno avvicinarsi al secondo, salvo poi scoprire che il sale comprato all’alimentari è molto più radioattivo di quel campione di suolo.

Conclusione: Il fatto che un alimento sia radioattivo non basta a renderlo pericoloso da mangiare. Allo stesso modo, il fatto che una cosa abbia “Chernobyl” nel nome non basta a farne qualcosa da cui scappare. E’ sempre la dose che fa il veleno, e chi pretende di esprimerla a nomi o a parole, senza metterci i numeri, vende scatole che magari vanno a ruba in TV, ma senza niente dentro.

P.S. Il K40 ha un tempo di dimezzamento di circa 1.25 miliardi di anni [14], quindi starà con noi per molto molto tempo.

Il Geiger parte con un valore ambientale nella stanza di 55-60 CPM (conteggi al minuto), si sposta poi sul campione di suolo del Piemonte con contaminazione Chernobyl arrivando ad oscillare intorno agli 80 CPM, mentre a contatto con il campione di sale iposodico arriva sui 280-290 CPM.
Valori più precisi da due conteggi da 20 minuti ciascuno:
Suolo contaminato = 76 CPM (di cui 55-60 da ambiente)
Sale iposodico = 284 CPM (di cui 55-60 da ambiente).

[1] https://www.universityofcalifornia.edu/longform/what-know-you-go-bananas-about-radiation

[2][4][5] https://hps.org/publicinformation/ate/faqs/faqradbods.html

[3][14] http://nucleardata.nuclear.lu.se/toi/nuclide.asp?iZA=190040

[7] https://www.who.int/ionizing_radiation/pub_meet/chapter1.pdf?ua=1

[6][8] https://www.sciencedirect.com/topics/earth-and-planetary-sciences/background-radiation

[9] https://www.fda.gov/food/cfsan-constituent-updates/fda-issues-final-guidance-regarding-use-alternate-name-potassium-chloride-food-labeling

[10] http://www.cuore.iss.it/prevenzione/sale

[11] http://manualidimedicina.blogspot.com/2015/08/omeostasi-del-potassio-capitolo-512.html

[12] https://www.who.int/news/item/05-09-2005-chernobyl-the-true-scale-of-the-accident

[13] https://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html?fbclid=IwAR3AXbA6G9Nc01fAqudOc8hQyAmIg6ENAt1zGFREvc1haRQg3Uwb8nNMxVcPer saperne di più sul campione di suolo https://www.facebook.com/massimo.burbi/posts/3512262395522873

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