VERSUS – Immaginazione, Conflitto, Paura. Conferenza sul lato chiaro e il lato oscuro dell’energia nucleare

Lo scorso 18 marzo si è svolto presso il  Centro Culturale Candiani di Mestre un incontro dedicato al tema dell’energia nucleare, nell’ambito del ciclo di conferenze “VERSUS – Immaginazione, Conflitto, Paura”, promosso dall’associazione Imaginalis.

“Energia nucleare: da strumento di morte a tecnologia di sviluppo”: questo era il titolo della giornata, volutamente provocatorio e stimolante, teso a evidenziare il binomio conflittuale – spesso indissolubile nell’immaginario collettivo – tra gli utilizzi pacifici delle tecnologie nucleari e la minaccia di un conflitto atomico distruttivo. 

Si tratta di un contrasto che agevola anche altre forme di narrazione fortemente polarizzata e che spesso impedisce, purtroppo, di costruire un dibattito equilibrato sul tema. I due relatori hanno cercato di mettere a fuoco questa dicotomia, offrendo al pubblico delle interessanti chiavi di lettura.

Qui di seguito i titoli degli interventi, le slides liberamente scaricabili e il video integrale della conferenza.

1) Luca Ferialdi, fisico quantistico – Breve Storia della minaccia nucleare 
Storia dell’energia nucleare e dei suoi effetti nefasti nel secolo scorso. Dal modello atomico, al progetto Manhattan; dalle prime bombe atomiche, alla guerra fredda; dal disarmo, ai primi incidenti civili. 

2) Pierluigi Totaro, fisico nucleare. – Il nucleare tra presente e futuro 
Pericoloso, inquinante, sorpassato: spesso il nucleare si accompagna a sentenze impietose e senza apparenti margini di discussione. Ma cosa c’è di vero? Un viaggio alla scoperta dell’energia nucleare, al confine tra mito e realtà.

Buona visione!

2 pensieri riguardo “VERSUS – Immaginazione, Conflitto, Paura. Conferenza sul lato chiaro e il lato oscuro dell’energia nucleare

  1. Purtroppo i media cercano audience, non stimolano la corretta analisi. Vogliono immagini drammatiche, non dibattiti scientifici. E diventano fabbricanti di ignoranza anziché di cultura. Sono “circenses” moderni, ma pur sempre circenses.

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